E chi l’ha detto che quando arriva, arriva il malanno. Il guaio fisico, più o meno serio. O il lieto evento. Parliamoci chiaro, il “fato” fa il suo, come è noto. Però meglio organizzarsi dalle parti del territorio di competenza dell’Asp di Cosenza. Molto meglio. Si può “chiedere” ad un infarto di anticipare il suo sopraggiungere o di tardare un po’? Si possono pianificare le fratture prima di cadere dalle scale o giocando a pallone, magari tramite sedute spiritiche? Si può tenere “tappato” nel ventre un nascituro intrattenendolo già con la play station così da far scattare l’orario giusto e il posto giusto per venir fuori? Sembra paradossale, e ovviamente lo è. Però se uno di questi “eventi” capita nel territorio di pertinenza dell’Asp di Cosenza non è sbagliato provare ad organizzare il “fato” in qualche modo. Anche perché, in alternativa, una avvertenza di base non è residuale. L’Annunziata di Cosenza, “sorella” maggiore di tutti gli altri presidi ospedalieri di competenza Asp, scoppia letteralmente. Dal peggio del passato, al peggio ancor di più del presente. Per cui non è detto che basta arrivarci e il guaio si risolve. Anzi, spesso e volentieri accade esattamente il contrario.
Vademecum per il destino nel territorio Asp di Cosenza, quindi. Attenzione alle fasce d’orario.
L’infarto è assolutamente da evitare prima delle 8 del mattino e dopo le 14. Se deve arrivare, ma se proprio deve arrivare perché il colesterolo non ce la fa più a stare contenuto nelle arterie e non vuol sentire ragione, meglio dalle 8 alle 14. Sia prima che dopo l’unico presidio Asp di Cosenza che può far finta di combattere per la vita, quello di Castrovillari, risulta essere chiuso in materia. Le arterie possono pure deflagrare.
Massima attenzione poi alla imprevedibilità degli incidenti, anche quelli più classici. Domestici e non. Occorre renderli in qualche modo “pianificati” nel territorio Asp di Cosenza, due chiacchiere con il destino vanno fatte per forza. Di notte, per esempio, è assolutamente sconsigliato muoversi di casa e persino in casa. Ortopedia è chiusa sia a Paola che a Rossano. Le due (immense) fasce marine non possono prestare alcun soccorso e non vi sono altri presidi Asp se intervengono fratture e traumi. Assolutamente vietato quindi rompersi un femore o un braccio nelle ore notturne. Le ossa capiranno, basta spiegarglielo. O anticipano o posticipano “l’evento”.
A proposito di “eventi”, ve ne è uno per natura sublime e ascetico. La nascita di un bimbo, il mistero della vita. Ecco, nel territorio Asp di Cosenza è il caso di anticipare forme di dialogo con il nascituro. Mistero sì, ma diamoci una organizzata. Piccolo, stai fermo e gioca in pancia un altro po’, giusto il tempo di arrivare come minimo a Cosenza (dove l’Annunziata scoppia) oppure a Castrovillari. Sennò sono guai a meno che il problema non lo si risolve a monte con overdose di contraccettivi e pratiche massive di infertilità. Se proprio sei “germogliato”, piccolo, non farti venire in mente di darti alla luce d’improvviso perché tanto a Paola quanto a Rossano Ostetricia e ginecologia sono chiusi.
E il vademecum per il destino, almeno nelle sue forme principali, è fatto per il territorio Asp di Cosenza. In attesa della nuova rete ospedaliera, certo. Poi le cose potrebbero persino peggiorare del tutto e a quel punto converrà spiegare al “fato” che per gli abitanti della provincia più grande le strade due sono. O un salvavita divino. O un salvagente per buttarsi a mare (ma occhio alla schiuma…).
F.C.