Caso (poco) Gentile, in solitudine protesta solo il M5S

Né audizioni tecniche né discussione, la maggioranza si chiude a riccio

La prima “denuncia” risale a qualche settimana fa, in una conferenza stampa alla presenza del leader M5s Giuseppe Conte. Ora i pentastellati tornano sulla questione e la portano all’attenzione dell’Aula di Montecitorio: il deputato M5s Riccardo Ricciardi ha infatti riferito di quanto sta accadendo in Giunta delle elezioni, dove «a colpi di maggioranza il centrodestra vuole sovvertire le regole democratiche» con un emendamento che consentirebbe, a differenza delle regole sulla validità dei voti emanate dal Viminale, di considerare validi anche quei voti finora considerati nulli.
Il che consentirebbe di ritenere non eletta una deputata M5s in Calabria, Anna Laura Orrico, e al suo posto decretare l’elezione di un esponente della maggioranza, candidato nelle liste di Forza Italia, Andrea Gentile. Una lettura che non trova d’accordo il capogruppo di FdI, Tommaso Foti («lasciamo lavorare la Giunta», l’invito). Sulla stessa lunghezza d’onda Benedetto Della Vedova (Più Europa): «Non si tratta di cambiare le regole e non si tratta di considerare un caso specifico ma si tratta di affermare anche un principio», ovvero «che le istruzioni del Viminale non sono oltre la legge ed è compito della Giunta, come successo in precedenza, a inizio legislatura, stabilire criteri se dovessero presentarsi casi sollevati su come attribuire i voti».«Voi con i princìpi fate a botte, o meglio, li rigirate come più vi conviene. E’ quello che, ad esempio, state facendo nella Giunta delle Elezioni della Camera, dove volete ribaltare il risultato elettorale ottenuto dal MoVimento 5 Stelle in Calabria, nel collegio uninominale di Cosenza, per piegarvi allo strapotere di chi ha distrutto la mia regione per quarant’anni». Lo ha detto in aula alla Camera la deputata M5S Anna Laura Orrico, capogruppo in commissione Istruzione, rivolgendosi alla maggioranza. «Volete cambiare le regole del gioco a partita chiusa – ha aggiunto – e imbrogliare i calabresi che hanno deciso di esprimere un voto libero e diverso. Volete dimostrare che, con la forza dei numeri, potete ottenere qualunque cosa e avere sempre ragione. Per noi è inaccettabile e lo vogliamo denunciare forte e chiaro».