Una vasta operazione antimafia è in corso nella provincia di Crotone, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone, per disarticolare il sodalizio criminale denominato Locale di Cirò.
In particolare, circa 150 militari stanno dando esecuzione a un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di 31 persone. Nel dettaglio si tratta di 26 misure cautelari in carcere e di 5 agli arresti domiciliari. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e reati in materia di armi e di sostanze esplodenti, questi ultimi aggravati dal metodo mafioso. Gli arrestati sono stati rintracciati nei comuni di Cirò Marina, Cirò, Umbriatico, Nova Siri (MT), Trieste e nel carcere di Catanzaro e di Ancona, dove 2 dei destinatari erano già detenuti per altro motivo.
In data odierna, i militari del Comando Provinciale di Crotone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del suddetto Capoluogo, nei confronti di 31 persone (26 destinatarie di una misura cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari), in ordine ai quali sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza dei reati di “associazione a delinquere di tipo mafioso ex art. 416 bis, commi 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 8 del c.p., estorsione – ex art. 629 del Codice Penale”, nonché per “reati in materia di armi e di sostanze esplodenti”, questi ultimi aggravati dal cosiddetto metodo mafioso. Le indagini1, sinergicamente sviluppate dal giugno del 2019, costituiscono la naturale prosecuzione dell’attività sfociata nell’operazione di polizia denominata “STIGE” (gennaio 2018) e hanno permesso di raccogliere indizi, riguardanti le dinamiche criminali della Locale di Cirò, che hanno per oggetto: a. la sua spiccata resilienza e la capacità di ricompattarsi, dopo il duro colpo subito nel 2018, mantenendo la sua operatività con le modalità già riscontrate nelle pregresse investigazioni; b. il suo attuale organigramma, ove si ritengono siano inseriti i “veterani” e le “nuove leve” del panorama associativo locale, che hanno potuto avvalersi, altresì, dei familiari e/o dei conviventi di altri soggetti già detenuti, poiché coinvolti in delle precedenti operazioni di polizia; c. l’interessamento degli affiliati più rappresentativi su richiesta delle vittime di furti o di altri reati per rientrare in possesso dei loro beni o avere “giustizia”, quasi sempre omettendo di denunciare agli organi istituzionali preposti oppure ottemperandovi se costretti (p.e. nel caso di furti e/o danneggiamenti di beni assicurati o di beni mobili registrati, per cui è necessaria una formale denuncia); d. la capacità di: ‒ controllo del territorio attraverso la forza intimidatrice, come dimostrato nei numerosi episodi estorsivi ai danni delle attività imprenditoriali/commerciali, con il chiaro intento di monopolizzare, sotto il profilo economico, interi settori commerciali, mediante l’apertura di nuove realtà economiche gestite dagli affiliati, da loro familiari o da altri prestanome; ‒ alterare la libera concorrenza, anche violentemente, ponendo in essere delle vessazioni e delle intimidazioni estorsive, in particolare nel settore merceologico dell’ortofrutta; e. l’esistenza di una “bacinella”, a cui attingere per pagare gli stipendi agli affiliati, per sostenere economicamente le famiglie dei detenuti e corrispondere le relative spese legali, nonché per garantire economicamente lo svolgimento delle nozze della figlia del capo della Locale di Cirò; f. la disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo, in parte sequestrate; g. i rapporti e le cointeressenze con gli affiliati della speculare cellula criminale in Germania; h. l’esistenza della n’drina “Giglio” inserita nella Locale di Strongoli (KR), nonché delle ‘Ndrine di Cariati (CS) e di Mandatoriccio (CS), subordinate alla Locale di Cirò; i. il controllo dei porti di Cirò Marina e di Cariati mediante atti di concorrenza compiuti con minacce esplicite e implicite (queste ultime derivanti dalla notoria appartenenza alle famiglie ‘ndranghetistiche cirotane), onde ottenere, in regime di monopolio, il controllo dell’intera filiera del pescato all’interno dei suddetti sedimi, costringendo i: ‒ pescatori a: • consegnare loro il pescato fresco ai prezzi imposti; • pescare solo le tipologie di pesce decise, tralasciando le altre; • utilizzare i magazzini per lo stoccaggio del pescato e le attrezzature per la pesca (esche in special modo), da loro esclusivamente messi a disposizione e consegnati; ‒ titolari delle pescherie sia di Cirò che di Cirò Marina a ricevere e ad acquistare il pesce esclusivamente da loro a prezzi di rivendita decisi dai medesimi. Gli elementi raccolti si sono basati su intercettazioni telefoniche e ambientali, sulle denunce delle persone offese, oltre che su riscontri connessi allo sviluppo di attività di osservazione e pedinamento. La polizia giudiziaria, all’atto della esecuzione della misura, ha effettuato perquisizioni personali e domiciliari. Deve evidenziarsi che il procedimento è in fase di indagini e che la ricostruzione sin qui effettuata è limitata al profilo cautelare.
I nomi
Vincenzo Affatato, Cariati classe 1985
Francesco Amantea, detto “culu musciu”, Cirò classe 1962
Massimiliano Egidio Bruno , Cirò classe 1972
Nicola Calfa, Cariati classe 1991
Ruggiero Calfa, Crotone classe 1996
Giuseppe Cariati, nato a Cirò il 25/10/1961
Cataldo Cornicello, detto “figghiu da Paolina”, Cirò Marina classe 1979
Franco Cosentino, detto “sozizza”, Cirò Marina classe 1974
Davide Critelli, Cariati classe 1994
Francesco Falbo, Cariati classe 1984
Luca Frustillo, nato a Cariati il 22/12/1985
Rosario Leonetti, Cirò classe 1965
Luigi Lettieri, alias “Liune”, Strongoli classe 1973
Gaetano Mammolenti, Cirò Marina classe 1975
Ottavio Marincola, Cirò Marina classe 1987
Pino Marincola, Cariati classe 1991
Gennaro Pierino Mellea, Catanzaro classe 1976
Gianfranco Musacchio, Marina classe 1988
Antonio Rizzo, Cariati classe 1991
Domenico Rizzo, Cariati classe 1978
Francesco Rizzo, Umbriatico classe 1959
Giuseppe Romano, Cirò classe 1956
Giuseppe Santoro, Cariati classe 1985
Gianluca Scigliano, Cirò classe 1979
Luigi Vasamì, detto Gino, Ciro classe 1962
Antonio Crugliano, Cirò Marina classe 1946
Francesco Crugliano, Cirò Marina classe 1989
Alessandro Nigro, Cariati classe 1988
Giorgio Pucci, Cirò Marina classe 1973
Luigi Pucci, Cariati classe 1979
Fabio Cataldi, Cirò Marina classe 1978