«Sono una operatrice sanitaria che presta servizio presso il distretto Asp di Cosenza, sono una infermiera di una clinica privata. Vi scrivo questa lettera-denuncia con la premessa però di voler mantenere l’anonimato, mi conoscono tutti e non è questo un ambiente che consente il coraggio, sappiamo bene come va a finire poi. Quello che sta accadendo nel mondo degli infermieri dell’Asp di Cosenza è molto grave, a mio avviso. Qualcosa di inspiegabile, oppure magari spiegabile solo perché siamo sotto elezioni.
Io come altri abbiamo partecipato alla selezione pubblicata dal Gom, l’ospedale di Reggio Calabria, per quanto riguarda quelli che poi tutti hanno chiamato gli “angeli del Covid”, gli infermieri chiamati a prestare soccorso in considerazione dell’emergenza sanitaria. Un concorso a tempo indeterminato, di tutto rispetto. Io come altri lo abbiamo vinto e siamo rimasti in attesa di essere chiamati a prestare servizio visto che è stata pure pubblicata la graduatoria. Ma proprio qui succede l’incredibile e cioè si mette in mezzo l’Asp di Cosenza che praticamente ci requisisce, ci convoca con un avviso per la stessa causa. Strana decisione questa del capo dell’Asp di Cosenza che non ci consente di farci chiamare dal Gom di Reggio offrendoci in cambio un contratto di 6 mesi + 6, 12 mesi al massimo. Da un lato avevamo l’assunzione a tempo indeterminato e dall’altro un contrattino di 6 mesi + 6 con la prospettiva di fare la stessa fine degli 81 colleghi Covid di Catanzaro, fondi finiti e tutti per strada.
A questo punto mi chiedo, e vi ringrazio per l’ospitalità. Non è che chi comanda all’Asp di Cosenza si è messo in mezzo in questo periodo perché siamo in campagna elettorale? Forse che se ce ne andavamo a Reggio nessuno di Cosenza poteva chiederci il voto? Ci rivolgiamo a chi di competenza. Vigilate, tenete gli occhi aperti e salvate il lavoro vero di povera gente come noi…
Lettera Firmata