«Nonostante gli impegni, le assicurazioni e le promesse a Reggio Calabria ancora non
si è visto un solo pagamento per le prestazioni sanitarie rese dalle Case di cura da agosto ad
oggi». Così, in una nota, interviene Aiop sui drammatici ritardi di pagamento delle Asp nei confronti delle case di cura.
E’ stato provocatoriamente annunciato l’emissione del mandato del solo mese di
agosto – che ovviamente non sarebbe stato risolutivo di niente – ma neanche quello risulta
bonificato.
In questo quadro – come al solito – il danno più rilevante, la pena più umiliante la
frustrante constatazione del disprezzo nutrito dai dirigenti ASP verso i normali cittadini, la
pagano i lavoratori dipendenti. I quali non hanno sinora accusato alcun pregiudizio o disagio
perché le aziende datrici di lavoro hanno – come loro dovere – affrontato la crisi e
l’omissione dell’ASP facendo ricorso alle risorse patrimoniali aziendali e, una volta esaurite
queste, al credito bancario.
Ora che si è esaurito anche questo non potranno far fronte agli stipendi del prossimo
mese.
Per cui se non intervengono gli integrali pagamenti dovuti centinaia di famiglie, in un
momento di estrema crisi come questo, pagheranno il prezzo salato della insipienza e della
incapacità (nel migliore dei casi) dei dirigenti ASP.
Tutti noi cittadini ne subiremo anche il costo finanziario dal momento che saremo
costretti a pagare gli altissimi tassi d’interesse sui ritardati pagamenti.
Tutto ciò, lo ricordiamo, perché gli uffici dell’ASP, al momento privi della presenza
fisica del Direttore Generale dr. Scaffidi non sono – o non sarebbero – in grado di emettere
un mandato.
Certo ravvisiamo anche gli estremi del reato di abuso, in questa perdurante omissione
senza motivo, e forse dovrebbe intervenire l’autorità giudiziaria penale, ma l’eventuale
azione della Procura non risolve il problema che è di rispetto ed è politico.
Per questo ci aspettiamo e confidiamo nel nuovo corso della Regione ed apprezziamo
l’impegno con cui il Presidente e il sub Commissario stanno affrontando le problematiche
relative al sistema sanitario nella nostra terra.
A loro diciamo che a Reggio Calabria siamo stremati ed invochiamo il loro
indispensabile intervento. Non chiediamo favori o privilegi, non vogliamo corsie
preferenziali o attenzioni particolari.
Siamo a disposizione per dare, al meglio delle nostre possibilità, il servizio pubblico
che ci viene chiesto dai nostri pazienti.
Chiediamo solo il rispetto per i nostri diritti e per gli uomini e le donne che
quotidianamente lavorano con noi e hanno il sacrosanto diritto di avere quanto loro
spettante, nel tempo giusto, senza dover soffrire i ritardi di chi, al riparo di una scrivania,
non riesce proprio ad avere alcuna sensibilità ed a fare il proprio dovere».
P.W.