La “Tirrenia Hospital”, rappresentata da Giorgio Crispino, ha esercitato il diritto di prelazione a proposito della vendita della Tricarico di Belvedere Marittimo. La società che ha fin qui gestito il fitto aziendale fallimentare, in attesa dell’asta per la vendita, ha quindi portato fino in fondo “all’incasso” il diritto che la legge sui fallimenti consente, naturalmente tenendo conto che il procedimento deve poi completarsi anche finanziariamente entro un certo limite di tempo. Ma la Tirrenia intanto ha esercitato il diritto di prelazione.
Fino a quel momento, e cioè all’atto dell’apertura delle buste in sede di gara (il 9 dicembre) ad aggiudicarsi la Tricarico era stato il Gruppo Citrigno con un’offerta di 16,5 milioni. Ma per la definitiva aggiudicazione dell’importante presidio ospedaliero privato era comunque necessario attendere se la società che ha gestito il fitto aziendale volesse o meno esercitare il diritto di prelazione, cosa che è poi puntualmente avvenuta.
La struttura era stata affidata ai curatori fallimentari, l’avvocato Pasquale Di Martino e il dottor Giuseppe Castellano. La sentenza del fallimento della Tricarico porta la data del 17 luglio 2018. La procedura fallimentare, inoltre, è titolare solo di parte dei terreni e della totalità dei diritti sulle parti comuni della clinica. Il complesso ospedaliero è costituito da un corpo principale con impianto planimetrico a “L” quasi regolare, cui sono annessi altri corpi, alcuni comunicanti, altri invece indipendenti. La casa di cura, come è noto, ha di fatto integrato, se non in alcuni casi “sostituito”, il servizio sanitario nazionale per l’assenza di strutture ospedaliere nella zona dell’alto Tirreno, soprattutto dopo il ridimensionamento dell’ospedale di Praia a Mare.
Un pezzo da novanta della sanità privata, per farla breve. E va da sé che anche il definitivo passaggio di mano dopo il fallimento sia tutt’altro che una passeggiata.
I.T.