Deve solo aspettare un altro po’ rispetto all’ingresso automatico alla Camera in modalità istantanea sul quale si puntava sin dall’inizio ma il più è fatto, è solo questione di tempo. Non è chiaro quanto tempo, questioni burocratiche ma il più è fatto. Andrea Gentile con ogni probabilità diventerà deputato di questa legislatura e grazie alla rilettura post mortem delle schede e delle regole del gioco.
La Giunta per le elezioni ha infatti approvato (uniformando testi e pareri di Camera e Senato) una modifica interpretativa importante a proposito dello scrutinio delle schede elettorali, in questo (paradossale) caso in forma persino retroattiva e cioè non da questo momento in poi ma anche a partire dalle elezioni 9 mesi fa consumate nelle urne. Cioè a dire, per alcuni palla al centro e si rifà la partita già vinta o persa. Nel caso di specie la modifica consiste nel rileggere e analizzare caso per caso (quindi non automaticamente in un senso o in un altro per tutti) quelle situazioni in cui un candidato s’è trovato il voto espresso attraverso due liste sbarrate dello stesso schieramento. Una specie di “overdose” di voto. Stesso schieramento, mai un dubbio “politico” né “personale” su chi votare ma due liste sbarrate. Questa tipologia di schede è stata considerata nulla perché così ha da sempre intimato la legge fino all’ultimo. Per forma e per sostanza. La modifica invita invece su singoli ricorsi a riconteggiare e analizzare le schede contestate una per una. Ora va da sé che i ricorsi su scala nazionale con questa tipologia di faccenda sono in tutto 4 ma uno è più “ricorso” degli altri, quello di Andrea Gentile di Forza Italia (figlio del plenipotenziario Tonino) che ha perso per qualche centinaia di voti il collegio uninominale Cosenza-Tirreno a favore di Anna Laura Orrico dei Cinquestelle. E va da sé che uno dei ricorsi presentati da Andrea Gentile verte proprio su questo, la contestazione di non meno di 700 schede contrassegnate come nulle ma contenti voti per lui attraverso due liste sbarrate. Si tratterà quindi solo di andarle a rivedere una per una, dar seguito all’iter giudiziario del ricorso e il gioco, l’ingresso alla Camera è fatto. In principio il “blitz” puntava non solo alla riscrittura delle regole del gioco ma anche all’automatismo della correzione. Fatta la legge ecco chi entra e chi esce dal Parlamento. Per non farla troppo grossa la Giunta per le elezioni spiana la strada, disegna il terreno e invita solo a riguardare le schede. Questione solo di tempo quindi.
«La nostra protesta andrà avanti senza sosta: è una battaglia che riguarda tutto il Paese, non solo le aule di Montecitorio. Stanno riscrivendo le regole delle elezioni 9 mesi dopo che si sono svolte, è gravissimo e ci lascia allibiti che a difendere le basi della democrazia ci sia solo il Movimento 5 Stelle» la posizione del Gruppo M5S alla Camera dei deputati. Difesa ad oltranza, quindi. E in solitudine, a dar retta al Movimento. La sensazione però è che ormai il più sia andato in scena. Il resto è solo parte in commedia…