Immigrazione,《la Calabria sarà travolta…》

Roberto Occhiuto sul Corriere della Sera: Stato non molto presente, a noi servono aiuti e risorse, sosteniamo i regolari e le famiglie ospitanti

La Calabria nei prossimi mesi rischia di essere travolta. L’allarme è di prestigio e “competente” e arriva da Roberto Occhiuto intervistato dal Corriere della Sera. 《Io spero che quella che si annuncia come una crisi possa anche rappresentare una risorsa».
Perché la Calabria rischia di essere travolta?
«Parlano i numeri. Nel 2022 sono approdati da noi 18 mila migranti. In realtà, molti di più perché spesso qui arrivano alla spicciolata. L’altro giorno a Roccella Jonica è arrivato un peschereccio. A bordo c’erano 650 migranti, senza nessun avviso da parte di Frontex».
Martedì si riunirà a Palazzo Chigi una cabina di regia sull’immigrazione.
«A parte il Cara di Crotone, non è che in Calabria lo Stato abbia poi una gran presenza su questo tema. Io spero che possa arrivare un aiuto in modo non solo da poter far fronte a una situazione difficile, ma anche per trasformarla in opportunità».
A che cosa sta pensando?
«La Calabria si è sempre mostrata solidale e lo ha fatto fuori dai riflettori e senza alimentare polemiche. L’atteggiamento credo sia stato quello di chi il dramma dell’emigrazione lo ha vissuto sulla propria pelle. Però, probabilmente la generosità in questi termini non basta».
E dunque?
«Le faccio un esempio. Martedì io porterò in giunta un provvedimento per offrire la possibilità per i sopravvissuti di Cutro di essere assunti nelle imprese edilizie. La Regione con le sue risorse della Formazione preparerà queste persone al nuovo lavoro. Persino in una regione dall’alto tasso di disoccupazione come la Calabria, in alcune mansioni gli immigrati possono essere un’opportunità».
Perdoni, presidente: il «decreto Cutro» approderà in Senato questa settimana, ma il principio sembra essere quello di asciugare le risorse desinate all’integrazione…
«Io sto parlando di coloro che hanno titolo a rimanere. E in ogni caso ci sono necessità anche per chi è in attesa: le faccio solo l’esempio della carenza dei bagni chimici».
Insomma, una rete anche sul territorio?
«Appunto. Ho parlato con la Comunità di Sant’Egidio chiedendo il loro supporto per creare una rete di micro imprese sociali per dar lavoro ai calabresi anche nell’accoglienza. E poi, vorrei che alle famiglie che ospitano minori non accompagnati fosse riconosciuto un aiuto. Non sarà semplice ma dobbiamo provarci».