Fratelli d’Italia e di insofferenza. Il partito calabrese di Giorgia Meloni, a più livelli stratificati, inizia a dare segni di insofferenza verso la giunta regionale. Un clima di tensioni crescenti che potrebbe culminare a maggio in qualcosa di apparentemente surreale con gli occhi della contemporaneità, una decisione clamorosa: la mancata riconferma di Roberto Occhiuto a commissario straordinario della sanità di Calabria. Certo, è una ipotesi ancora dai contorni immaginifici, ma guai a scherzare con l’apparente irrealtà.
I maggiorenti del partito calabrese di Fdi devono registrare quotidianamente le lamentele dei segretari provinciali e dei dirigenti del partito. Il perché è più o meno sempre lo stesso ed è presto detto. Le nomine più importanti Occhiuto le tiene per sé. Sulla sanità, poi, il discorso si amplifica evidentemente non in meglio. L’ultima “chicca” è stata la riconferma nell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza di tutti i vecchi capi distretto ad opera di Antonello Graziano. Tutti nominati da Mario Oliverio nel 2018. Una goccia che ha fatto traboccare il vaso del malcontento insieme alla riconferma di vecchi notabili ai vertici amministrativi. Un discorso che riguarda anche le altre aziende della Regione, a partire da Arsac dove Fdi gradisce poco la presenza dell’elettore dichiarato Pd (e di Schlein) Bruno Maiolo. Praticamente tutti gli uomini e le donne dell’ancien regime sono stati riconfermati. Tanto da far sbottare sottovoce e in forma anonima un dirigente, 《come si fa a dare le colpe dell’attuale situazione al passato se i protagonisti di quel passato sono tutti al loro posto…》.
Lo stesso Antonello Graziano, commissario dell’Asp di Cosenza e di primissimo livello nelle personali quotazioni degli Occhiuto (il senatore Mario lo ha menzionato in Aula citandolo come esempio) è noto a tutti che è stato assessore provinciale con Mario Oliverio a Cosenza in una giunta trainata dal Pd.
Sullo sfondo un altro potenziale incrocio ad alta tensione, l’appuntamento immediato con gli atti aziendali che dovranno essere approvati tra una quindicina di giorni. Se i commissari dovessero agire seguendo “solo” le disposizioni di Occhiuto allora si potrebbe aprire davvero uno scenario belligerante. Nemmeno poi tanto sottotraccia. Con una ricevuta di ritorno però. Insidiosa. Della serie, se a Catanzaro comandi tu a Roma comandiamo noi (il non detto che filtra dentro Fdi). E a maggio il decreto Calabria scade…
F.R.