È il 27 gennaio, la riunione è di natura informale e preparatoria ma si sa poi come vanno queste cose. Diventano più “formali” e significanti queste, di adunate, che quelle da protocollare. Si incrociano il governatore della Liguria, Toti, Giuseppe Profiti ampiamente candidato a prendere il posto al vertice del San Martino di Genova a causa della prematura scomparsa di Giuffrida, l’assessore alla Sanità ligure Gratarola e il segretario regionale di Fratelli d’Italia Matteo Rosso. Un’ora e mezza di partita a poker dove via via emergono più carte scomode per Profiti che incoraggianti. A partire dalle indubbie sovraesposizioni di Profiti stesso (a capo della struttura di missione della Regione Liguria, ordinario all’università di Genova e commissario in Calabria di Azienda Zero) planando poi su “altre ed eventuali” spine di altra natura che fanno parte, come le “rose”, del retaggio del supermanager “di Dio”. È il segretario regionale di Fratelli d’Italia, in modo particolare, a puntare al tavolo più sulle carte scomode che su quelle accomodanti fatto sta, in ogni caso, che il giorno dopo e cioè lo stesso giorno in cui a Profiti doveva arrivare un altro prestigioso incarico diventa il “giorno” della grande (e forse apparente) rinuncia di Profiti stesso. Che sulla carta e a tutti gli effetti passa agli archivi per aver preferito Azienda Zero (che ancora non c’è ma che ci deve essere in qualche modo) al vertice del San Martino di Genova, uno dei più prestigiosi ospedali del Paese (300mila euro all’anno, circa, l’indennità).
E così rieccolo in Calabria a tutti gli effetti, Giuseppe Profiti. E visto che le “buone notizie” così come le cattive non arrivano mai da sole ecco che, più o meno in coincidenza, il commissario Occhiuto decide di dar seguito ad una delle ultime sberle del Tavolo Adduce riscrivendo sostanzialmente la natura e la mission di Azienda Zero. Che ancora non c’è ma che ci deve essere, in qualche modo. Il Tavolo che porta il nome della “gran madrina” della sanità del Paese, nel corso dell’ultimo faccia a faccia, solleva in modo più o meno impietoso che non esiste avere un dipartimento regionale, un ufficio del commissario e poi una partita Iva tutta nuova (Azienda Zero) che può agire in perfetta autonomia accentrando tutto. Si crea troppa confusione, oltreché qualche affronto alla legalità. E così Occhiuto provvede approvando l’atto aziendale e tratteggiando in un Dca quella che è, a tutti gli effetti, la nuova Azienda Zero (che ancora non c’è ma che ora ci deve essere per forza). Cioè a dire va bene tutto, l’sperimento e il contenitore che deve accentrare ma ne risponde sempre (nel bene e nel male) il dipartimento e l’ufficio del commissario.
Le linee guida per l’adozione dell’atto aziendale vengono così approvate. Precisando che «il modello organizzativo dell’Azienza per il Governo della sanità della Regione Calabria – Azienda Zero, e tutte le funzioni di indirizzo, programmazione e controllo sono in capo alla Struttura Commissariale ed il Dipartimento Tutela della Salute supporta la medesima Strutturale Commissariale nell’espletamento delle suindicate funzioni”.
Il decreto indica la necessità di una nuova revisione della legge regionale istitutiva di Azienda zero, «che recepisca le osservazioni dei Ministeri affiancati». Oltre a varie funzioni non delegabili i ministeri aveva censurato questo aspetto su: “programmazione, il coordinamento e la verifica delle politiche relative agli investimenti sanitari, alle tecnologie sanitarie e biomediche, alle risorse umane e alla loro formazione e aggiornamento, alle risorse finanziarie della sanità regionale nel rispetto degli indirizzi posti dalla Giunta regionale o del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del Servizio sanitario della Regione Calabria” è suscettibile anche di determinare oneri non quantificati e non coperti in quanto non appare coordinato con gli obiettivi del Piano di rientro in capo al Commissario ad acta».
Un Profiti che resta (o che forse tappeti rossissimi non ne ha trovati al San Martino). E un’Azienda Zero che forse, pian piano e revisionata in corso d’opera dopo alcune sberle, potrebbe iniziare a “respirare”. Da Azienda Zero ad “Azienda Uno” potrebbe essere un attimo…
I.T.