Uno dei due emendamenti presentati dal senatore Mario Occhiuto è passato nel “blocco” del Milleproroghe (il provvedimento omnibus per eccellenza adesso passerà al vaglio della Camera).
Un emendamento, quello presentato dal senatore e fratello del commissario alla sanità di Calabria, che sostanzialmente allarga la potenziale platea degli aventi diritto e titoli per concorrere alla poltrona di dg di Asp e ospedali. Occhiuto per la verità aveva provato con un altro emendamento a trasformare direttamente i commissari in dg ma non è passato ed è rimasto in piedi l’altro, l’allargamento della platea dei concorrenti a dg.
L’emendamento prevede infatti che l’albo sia revisionato “entro il 30 aprile 2023”. Il termine per presentare le domande è fissato al 15 marzo. Inoltre, 《possono presentare domanda anche coloro che hanno ricoperto l’incarico di commissario o sub-commissario per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario》.
Al momento, fra gli attuali commissari straordinari di Asp e aziende ospedaliere calabresi – i cui contratti scadranno a inizio maggio – non risultano in elenco Vitaliano De Salazar dell’Annunziata di Cosenza, Simona Carbone dell’Asp di Crotone, Vincenzo Spaziante per l’Asp di Catanzaro e Gianluigi Scaffidi del Gom di Reggio Calabria. Questi ultimi due per ragioni anagrafiche. La norma quindi potrebbe interessare da vicino De Salazar e in astratto anche Spaziante, che è già stato commissario della sanità. Gli altri attuali commissari di Asp e ospedali sono già presenti nell’elenco degli aventi diritto a concorrere per dg a partire dallo “sponsorizzatissimo” commissario dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano per il quale addirittura il senatore Occhiuto si è speso pubblicamente nell’Aula del Senato.
Il commissario Roberto Occhiuto sembra quindi avere le idee chiare sulle Asp di Cosenza ma anche di Reggio, guidate rispettivamente da Antonio Graziano e Lucia Di Furia, nonostante formalità di rito come l’avviso pubblicato per individuare il direttore generale (con un incarico quantomeno triennale). C’è poi la variabile dell’Azienda Unica Renato Dulbecco, essendo vicina la firma del protocollo e che comporterà la fusione fra Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, per cui ancora non ci può essere alcun avviso ma su cui potrebbe rivivere la norma regionale che consente alla giunta la designazione di un commissario straordinario (contratto fino a un anno). Capitolo più o meno simile a quello di Azienda Zero, per cui l’incarico da commissario di Giuseppe Profiti è in scadenza a maggio ma è evidente che non sarà questa l’ultima pagina del manager di Dio. La pubblicistica di convenzione narra di un gran rifiuto di Profiti per la poltrona più alta del San Martino di Genova (300mila euro all’anno) pur di restare in Calabria a fianco di Occhiuto. Un pò di cronaca locale ligure, però, racconta pure del segretario regionale di Fdi che si sarebbe messo di traverso costringendo Toti a rivedere le sovraesposizioni del manager. Che in ogni caso ormai resterà quasi certamente in Calabria. A patto però che l’Azienda non prenda lo “Zero” che ha nel logo come una missione…
I.T.