La “mina” Calenda in consiglio regionale

Azione (che oscura di fatto definitivamente Italia Viva) sbarca a Palazzo Campanella con l'adesione di Graziano e De Nisi. «Sostegno alla maggioranza» ma almeno altri 2 consiglieri di centrodestra sarebbero in procinto di aderire al gruppo centrista

Carlo Calenda e Mara Carfagna sbarcano alla grande in consiglio regionale con una specie di “smottamento”. Per ora non è un “sisma”, almeno sulla carta, nel senso che ufficialmente non cambia di una virgola l’assetto di maggioranza che sostiene il governo di Occhiuto. Due consiglieri regionali di centrodestra, Graziano e De Nisi, decidono di aderire al gruppo di Azione indossando ufficialmente (con tanto di foto) la nuova casacca. Il primo ormai ex capogruppo Udc e il secondo di Italia al Centro-Coraggio. In prospettiva, tuttavia, non sono pochi quelli che a Palazzo commentano con diversi punti interrogativi la faccenda politica. Che si presta almeno a 2 letture, persino antitetiche tra loro anche se un punto in comune lo hanno e cioè il definitivo declassamento di presenza e peso specifico di Italia Viva, la sigla renziana “socia” di Azione di cui ormai non v’è progressivamente traccia. È Calenda, con Carfagna, a dettare la linea e le evidenze non mancano in tal senso. Le 2 letture antitetiche preoccupano, alternativamente, Lega e Fdi da un lato oppure direttamente Roberto Occhiuto dall’altro perché corre sottotraccia un’altra notizia mica male che propende per il “sisma” e non per lo “smottamento”. Oggi è toccato a Graziano e De Nisi aderire ad Azione ma più d’uno è convinto che da qui a poco almeno altri 2 consiglieri regionali di centrodestra (da Forza Italia?) potrebbero entrare nella squadra di Calenda e Carfagna. Da qui le 2 “letture” in prospettiva. Il gruppone di centro che si va assemblando servirà ad Occhiuto (l’asse con Carfagna non è di queste ore) per intimidire e contenere Fdi e Lega oppure, al contrario, saranno gli uomini di Calenda a diventare insidiosi per il governatore dal momento che puntano alla liquefazione di Forza Italia e quindi a dettare in qualche modo tempi e modi dell’alleanza disegnando nuovi equilibri?
Non è di poco conto “l’incrocio” a semaforo lampeggiante. Perché una chiave di lettura rafforza l’autonomia di Occhiuto contro lo strapotere poltico nazionale di Meloni, e in minima parte di Salvini. Mentre l’altra lo indebolisce del tutto perché se frana la griffe di Forza Italia non è dato sapere poi come va a finire. Soprattutto di questi tempi poi.
Intanto, per tornare alla cronaca di queste ore anche se si vociferava da tempo, la notizia e la scena è per Graziano e De Nisi (aspettando, come minimo, altri 2 consiglieri). L’operazione ora è arrivata alla “firma” ed è stata ufficializzata in una nota diffusa nel pomeriggio di lunedì 30 gennaio dal segretario regionale di Azione Fabio Scionti. «Siamo molto felici – si legge nella nota – che i consiglieri regionali Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi abbiano scelto di impegnarsi politicamente con Azione, siamo convinti che il loro impegno politico ed amministrativo siano preziosi per la crescita di una comunità politica come la nostra, moderata nei valori e concreta nell’Azione». Già nelle scorse settimane era stata avviata una interlocuzione dal segretario nazionale Carlo Calenda e dal Presidente Mara Carfagna, che saranno presto in Calabria per ufficializzarne l’ingresso. «Con l’entrata di Giuseppe e Francesco, che si sono sempre contraddistinti nel loro percorso politico per onestà morale ed intellettuale, concretezza e lungimiranza, si consolida il percorso di radicamento di Azione in Calabria, verso la costruzione di una casa comune aperta a chiunque si riconosca nei valori del riformismo, della democrazia liberale e dell’europeismo. Con l’ingresso di Graziano e De Nisi, apriamo così la strada all’avvio di un gruppo di Azione in consiglio regionale».