Reddito di cittadinanza dietro le urne, ecco quanto può pesare in Calabria

Potenzialmente può incidere direttamente almeno fino all'11% dei votanti, senza contare congiunti e amici. Si gioca a Sud la partita a Cinquestelle...

Lo “spettro” (per tutti gli altri partiti) dell’11% dei votanti in Calabria. Questo senza considerare che ognuno proverà a coinvolgere con determinazione parenti, amici, compagni. Tanto pesa potenzialmente da queste parti il consenso da “reddito di cittadinanza” che inevitabilmente è in quota Cinquestelle che bisogna considerare. E dove sennò. Con tre quarti di arco politico nazionale che vuole come minimo rivederlo se non abolirlo e la narrazione mediatica degli uomini di Conte che invece non intendono perderlo per strada nemmeno per un pezzo.

Il calcolo del resto non è complesso, secondo gli ultimi dati Inps relativi ai primi 7 mesi del 2022 e tenendo fermo il parametro dell’affluenza alle Politiche del 2018, affluenza del 63,63% (stavolta, chi se ne intende, pronostica tempi ancora peggiori.)

In Calabria gli attuali percettori sono 104.170 con una incidenza potenziale sul corpo elettorale del 7% se si tiene conti degli aventi diritto al voto e residenti in Calabria, del 5,5 includendo anche gli aventi diritto ma residenti all’estero, una vecchia questione questa. Gran parte degli “esteri di Calabria” poi come al solito non voterà per cui la percentuale di potenziale incidenza dei percettori il reddito di cittadinanza in Calabria è attorno al 7% se vanno al voto tutti, cioè più o meno un milione e mezzo di persone. Se si tiene invece in considerazione la buona percentuale di affluenza del 2018, il 63,63 e cioè più o meno 950mila persone, l’incidenza potenziale diretta dei percettori il reddito di cittadinanza sale all’11%. Questo perché, ovviamente, chi percepisce il reddito di cittadinanza andrà a votare di certo, ha compreso la crociata e la sfida mentre degli altri disincantati o disinteressati non v’è certezza se è vero come è vero che poi raramente in Calabria s’è andati alle Politiche oltre il 60, 65%. Quando è andata bene, ma molto bene, attorno al milione e qualcosa di votanti ma è un miraggio di questi tempi.

Un potenziale e diretto 11% in Calabria (tenendo conto della buona affluenza del 2018) che i percettori il reddito di cittadinanza possono far lievitare con il coinvolgimento “emotivo” di congiunti e amici, al netto ovviamente del voto cosiddetto di opinione che è indecifrabile di suo.

È qui del resto la partita, più o meno per tutti. Al Sud e in quota parte in Calabria.

A percepire almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, nei primi sette mesi del 2022 (riferisce la tabella pubblicata dall’Inps) sono stati 1,6 milioni di maggiorenni con diritto di voto, cioè circa il 3,1% dell’elettorato complessivo. Considerando la fisiologica (e probabilissima) astensione, quel 3,1% potrebbe pesare il 5% nelle urne nazionali e determinare l’assegnazione di 15-20 seggi in Parlamento attraverso la ripartizione del voto con il proporzionale.

La percentuale però si fa notevolmente più consistente, come detto, nelle regioni in cui si concentra il maggior numero di beneficiari. Oltre i due terzi di questi, 1,6 milioni di italiani maggiorenni, risiede ovviamente nel Mezzogiorno. Ed è qui che il Movimento Cinquestelle si gioca la sua partita e in misura diversa, ma non indifferente, tutto il resto del circondario politico. In Sicilia i 293 mila nuclei percettori pesano per il 6,3% sulla platea degli elettori (4,5 milioni). In Puglia i 147 mila beneficiari pari al 4,3% degli aventi diritto al voto. In Sardegna 60 mila, il 4%. E in Campania quasi 340 mila, pari al 6,8% del corpo elettorale. Come detto, in Calabria una percentuale potenzialmente persino maggiore.

Dritti a Sud quindi, più o meno tutti i leader. La partita è qui, per vincere e per perdere. Con lo “spettro” (per gli altri) che da queste parti Conte non veda per forza raddoppiarsi quel 15% che su scala nazionale un sondaggio riservato e last minute gli assegna. Della serie, se al Nord Cinquestelle prenderà briciole (per una serie scontata di fattori) dove diavolo acchiapperà consensi al punto da piazzarsi al 15% nel Paese? Dritti al Sud, ovviamente…

I.T.