La “salute” vien votando…

La sanità, e non i partiti, protagonista della chiusura di “campagna elettorale”. Da Cosenza a Locri alla Cittadella, è il venerdì delle “annunciazioni”. Con un capitolo inquietante calato sul tavolo in stile “mani avanti” dal commissario Asp Graziano: chi ha maggiorato una fattura da 79 mila euro a 79 milioni?

Un fuoco incrociato. Concentrico e micidiale. Un vero e proprio bombardamento mediatico nel venerdì di chiusura di campagna elettorale solitamente affidata a regnanze e partiti, evidentemente appagati o impotenti tanto da rimanere sotto il pelo dell’acqua.

Va in scena “l’annunciazione” per la salute di Calabria nel venerdì che precede di 48 ore un voto scontato in avvio quanto via via indecifrabile nelle case. Tanto da farsi prefigurare non avaro di sorprese.

Sanità, soltanto sanità. Tutto o quasi in un giorno, in termini di “annunciazioni”, con un’appendice che è certamente di natura giudiziaria e che sa tanto di “mani avanti”. Viene dall’Asp di Cosenza, il primo perimetro che in ordine di tempo “spara” in etere il suo colpo con una conferenza stampa del commissario Graziano. Che nell’autoelogiare il proprio (?) operato la spara grossa grossa sul tavolo stordito dei media.

Una fattura di 79mila euro è stata così pompata nel tempo da lievitare fino a pesare 79 milioni di euro nei debiti fittizi dell’Asp di Cosenza. Graziano si mette la “medaglia d’oro” e celebra se stesso, come dominio aziendale, per averla scoperta e stralciata dal debito. Ma non dice, né nessuno lo chiede, chi ha emesso quella fattura, con quale data e chi è o chi sono stati nel tempo i responsabili del procedimento che di volta in volta hanno confermato la lievitazione dell’importo diventato ultra milionario. Non dice neanche se è stata in procinto di essere persino liquidata, la fattura lievitante. E se magari non è stata pagata perché è finita prima nelle mani di Fiamme Gialle in transito su via Alimena.

Forse qualche altro “ufficio” ne sa di più, e mostrerà presto di saperne di più. Fatto sta che Graziano, nell’autocelebrare il suo operato, è sembrato quasi mettere le “mani avanti”. Della serie, l’ho detto prima che c’era questa fattura “lievitata”…

Il resto, perché poi di fronte a una fattura così “cresciuta” nel tempo appare tutto residuale, è “annunciazione” quasi allo stato puro.

«L’Asp di Cosenza si è dotata dopo tanti anni di un bilancio di previsione 2022 che è in perfetto equilibrio» dice Graziano. Un documento contabile che manca dal 2017 è che è costato l’apertura di un fascicolo della procura di Cosenza che è tutto un programma nel nome, “Sistema Cosenza”. «Abbiamo registrato grandi anomalie – annuncia Graziano – si parla di 56 milioni di debiti fittizi a partite dal 1967 al 2004, ovviamente non erano più esigibili così come le partite creditorie che ammontavano a circa 48 milioni. Entrambe le partite sono state eliminate».
Sul fondo rischi, uno dei nodi cardine del debito monstre accumulato negli anni dall’Azienda sanitaria, Graziano puntualizza: «Abbiamo messo mano al contenzioso, lo abbiamo ridotto e ora è tutto coperto anche se dovessimo perdere tutti i giudizi». Tombola. In un colpo solo, in un giorno solo, in un solo venerdì (elettorale) quella che era l’azienda sanitaria più disastrata d’Italia ed esposta a pignoramenti per 7 generazioni dichiara che ha ridotto i veri numeri e che è tutto coperto dovesse andare male. Se non è la Svizzera, poco ci manca.

L’Asp di Cosenza – continua poi Graziano nel venerdì di chiusura di campagna elettorale – «ha proceduto con l’assunzione di circa 300 unità ed a fine anno arriveremo a 450, ovviamente utilizzando i concorsi. Stiamo rinnovando il parco tecnologico». Boom.

Non passano molti giri di lancette ed ecco che dalla Cittadella parte un’altra “contraerei” in materia di salute. Viene direttamente dal presidente di Regione e commissario Roberto Occhiuto. Sottoscritta fresca fresca di giornata e nel venerdì di chiusura di campagna elettorale una convenzione con Invitalia per la ristrutturazione e la messa a norma del presidio ospedaliero di Locri. «Il commissario ad acta – si legge in una nota – si avvale di Invitalia quale centrale di committenza per lo svolgimento delle attività di indizione e gestione di tutte le procedure per l’aggiudicazione dei contratti pubblici, dei lavori, delle prestazione di servizi, degli acquisti di beni e forniture. Sono state già avviate le interlocuzioni con Invitalia per la predisposizione degli atti propedeutici all’indizione delle gare per l’affidamento dei servizi di progettazione e di verifica. Per l’attuazione dell’intervento il commissario ad acta si avvale dell’Uoa “Investimenti sanitari” del Dipartimento Tutela della Salute e dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, che ha preso atto dell’aggiornamento del progetto preliminare predisposto dalla Struttura tecnica aziendale, inerente alla ristrutturazione e messa a norma del padiglione denominato “Greca” del Po di Locri e contestualmente ha approvato il relativo Quadro Tecnico Economico, di importo complessivo pari a euro 14.460.793,17».

Basta così con la Cittadella e con Occhiuto nel venerdì che precede di 48 ore il voto? Niente affatto, si raddoppia con le “annunciazioni” mediatiche. Sottoscritta anche una «convenzione con Invitalia per accelerare l’attuazione degli interventi previsti dal programma di riqualificazione dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione nelle Regioni del Mezzogiorno. Il programma ha un importo finanziario di 10 milioni di euro, di cui 9 milioni e 400 mila euro a carico dello Stato, e 600mila euro a carico della Regione Calabria, ed ha l’obiettivo di garantire attività sanitarie radioterapiche più appropriate e di ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle corrispondenti prestazioni. Il commissario si avvarrà di Invitalia, quale centrale di committenza per lo svolgimento delle gare d’appalto per la fornitura di acceleratori lineari e servizi accessori presso l’azienda ospedaliera “Annunziata” di Cosenza, l’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, e il Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria».

La Calabria è interamente “coperta” di annunciazioni sanitarie nel venerdì di chiusura di campagna elettorale. E siccome, come spesso accade, in materia tutto inizia e finisce a Cosenza ecco che si ritorna lungo il Crati con la vera “chiusura” della campagna elettorale nel venerdì in cui bisogna metterci una pietra sopra.

Stavolta tocca al commissario dell’Annunziata Filippelli annunciare in un giorno solo, uno e trino, tre notizie importanti nel venerdì prima del voto. Lo sblocco delle indennità “una tantum Covid” ai dipendenti dell’azienda ospedaliera, «siamo gli unici ad averlo fatto». I locali nuovi del pronto soccorso, con strumentazioni nuove e open space. E non meno di 10 medici cubani in arrivo a supporto della ansie da reparto

Antonio Albanese con il suo “Cetto la Qualunque”, icona solo fintamente trash degli anni Novanta che si attardava simpaticamente sulle mercanzie tipiche delle nostre contrade, avrebbe aggiunto anche “cchiù pilu pe’ tutti”. Ma erano altri tempi. Oggi non ride più nessuno…

I.T.