Tra Severino e Antimafia, allarme impresentabili

Da Mario Occhiuto, a Furgiuele a Mangialavori. Il caso clamoroso di Patriarca in Campania

Con ogni probabilità il caso più clamoroso, della “specie”, viene dalla vicina Campania. Dove per “specie” è da intendersi quella speciale “tenaglia” che sta a metà tra legge Severino e inquietanti (ancorché tutti da dimostrare) condizionamenti mafiosi. Il perimetro rosso dei futuri parlamentari, tra possibili condanne in arrivo o incursioni delle Dda sparse in giro. L’elenco è in divenire, in progress, cresce. Lavori in corso ma niente di esoterico, nei cassetti giusti c’è già una bozza potenziale e “il Fatto Quotidiano” non ha mancato di pubblicare i primi 30 con infografica per i 9 “special” (in foto).
Il caso più clamoroso, dicevano. Sta in Campania. Se cerchi su Wikipedia la genealogia di Annarita Patriarca (Forza Italia) ti dice intanto che il padre è stato “giornalista, politico e criminale italiano”. Condannato a 9 anni in via definitiva per favori resi al clan Alfieri-Galasso, ovviamente anche da parlamentare. Mentre per suo marito Cafiero De Raho ha chiesto l’arresto fino in Cassazione per “affinità” con il clan dei Casalesi. E siccome la progenie è progenie anche lei, Patriarca, non s’è fatta mancare niente tra commissione d’accesso antimafia (da sindaco) a una nidiata di indagini sempre per presunti condizionamenti camorristici. In un duello quasi diabolico sfiderà nel collegio Sandro Ruotolo, storico giornalista antimafia. Non è difficile delineare i contorni della campagna elettorale.
Il primo tra i “nostri” è invece Mario Occhiuto, ex sindaco di Cosenza e fratello di Roberto il presidente di Regione. Mario Occhiuto guida il proporzionale Senato nord per Forza Italia, mica roba da poco. Su di lui, ricorda l’elenco special pubblicato da “il Fatto Quotidiano”, pende il processo (doppio) per bancarotta fraudolenta. E giusto per fare il pieno di Forza Italia ecco il capolista proporzionale alla Camera Peppe Mangialavori. È nell’elenco speciale non per essere indagato (non lo è, almeno sulla carta) ma perché dalle carte di “Imponimento” risulta avere avuto favori dalle cosche in occasione delle Politiche del 2018.
Stessa spiaggia mare leggermente diverso, si passa alla Lega. Tra i calabresi (per ora) presenti nell’elenco ecco Domenico Furgiuele, candidato nell’uninominale Cosenza Jonio fino a Crotone. Su di lui pende richiesta di processo per turbativa d’asta senza contare le “mirabilie” del suocero che non sono sfuggite né agli estensori dell’elenco né al “Fatto Quotidiano”.
L’elenco è in formazione, tutt’altro chiuso…

I.T.