Il gran silenzio del Tavolo Adduce sull’accordo quadro (senza gara) per i medici cubani che dovrebbero arrivare in supporto alla sanità di Calabria. Un silenzio che non promette nulla di buono e che potrebbe essere foriero da un momento all’altro di pesanti rilievi. Del tipo, dove è la copertura per l’investimento quadriennale di 28 milioni senza intravedere nel breve termine un possibile rientro? E perché procedere senza gara per l’affidamento ad una società interinale cubana parastatale incaricata di reclutare medici (a basso costo)? E poi ancora, aumenterà in prospettiva la qualità sanitaria in Calabria o peggio del tutto sprofonderà in ragione di un “sotto costo” di forza lavoro che rischia di attrarre camici bianchi da tutto il mondo?
Fin qui il gran silenzio del Tavolo Adduce, con dense nubi che si intravedono all’orizzonte.
C’è però un altro gran silenzio che è tutto del ministero della Salute di Speranza (e Stumpo). Perché mentre il Tavolo Adduce è stato avvertito post mortem dell’accordo cubano il ministero della Salute, sulla carta, dovrebbe essere al corrente sin dall’inizio. Ma tace, e probabilmente acconsente. Perché non arriva nessun parere in un senso o in un altro? O per meglio dire, si è fatto ormai “industrialmente” tardi per esprimere contrarietà sicché chi tace (ministero) acconsente? E perché acconsente? La ragione la conosce la regnanza della Cittadella ma la conosce anche il dicastero di Speranza oltreché, con ogni probabilità, i vertici nazionali di Forza Italia. Perché i misteri e persino le ombre in questa faccenda, non finiscono mica qui.
C’è infatti la partita del pagamento della Regione che è tutta da decifrare, con non poche suggestioni e pure inquietanti. Qualcuna di queste sussurra addirittura che la partita dei 28 milioni della Regione debba transitare su conti esteri offshore prima di arrivare, in forme e contenuti non quantificabili e chissà se ridotti, fino a Cuba. Un giro planetario della moneta di Calabria dove nel tragitto si rischia sempre di perdere qualcosa…
I.T.