L’incipit pare di quelli seri, autorevoli e impegnativi. Certamente di quelli “per il bene del Paese”. Salvo poi, scavando scavando e procedendo in progress, scoprire il vero segreto di pulcinella degli estensori della lettera che sono Graziano Di Natale e Giuseppe Aieta, destinatari i segretari Irto (regionale) e Pecoraro (provinciale). E cioè, segreto di pulcinella travestito da messaggio impegnativo, barattare un loro impegno nella imminente competizione elettorale in cambio di una candidatura blindata di Mimmo Bevacqua in Parlamento. Si, proprio così. Il loro impegno “tirrenico” da Cetraro ad Amantea passando per Paola in cambio di Bevacqua in Parlamento.
《È necessario garantire – continuano i due mascherando ancora il vero obiettivo – un nuovo
percorso a quanti, con interesse, in questi mesi hanno guardato con attenzione il processo di rigenerazione avviato da Nicola Irto》. A questo punto, terminate le formalità di rito, si passa alle vie di fatto. 《La nostra partecipazione alla competizione delle ultime elezioni regionali ha evidenziato la richiesta del territorio di un profondo rinnovamento, come il consenso da
noi raccolto lo testimonia. Prendere insieme oltre 11 mila voti ne è la testimonianza più tangibile, rispetto a chi pensa di vantare un credito senza capirne le ragioni e le motivazioni alla base. Per tale motivo crediamo sia auspicabile un impegno diretto del capogruppo regionale del Partito Democratico, Domenico Bevacqua, in modo da favorire un turnover nell’ambito del Consiglio regionale, motivando cosi quanti, come noi, credono in un nuovo corso del Partito Democratico anche in Calabria》.
Tradotto, nemmeno poi tanto volgarmente, se volete i nostri voti tirrenici (da confermare) occorre trasportare il “soldato” Bevacqua in Parlamento così in consiglio regionale entra Di Natale e Aieta avanza una carta di credito. Da tradurre al più presto in cassa. E menomale che l’incipit era per il bene del Paese…
I.T.