《Da giovedì 11 riparte la fangoterapia alle Terme Luigiane》 annuncia l’uomo delle terme di Calabria, Iacobini, intestatario unico dell’intromissione della Regione nell’affare delle acque sulfuree. Un giorno che in tanti, da anni, aspettavano. Ma siamo proprio sicuri che sono fanghi termali come Cristo comanda? Cioè a dire, “l’annunciazione” è una cosa, figurarsi poi di questi tempi. Ma davvero quelli che si spalmano da oggi sono i fanghi di sempre delle Terme Luigiane?
Da quanto risulta a “il Fatto di Calabria”, e da notizie tecniche riscontrate e verificate, il rischio che non sia così è più che concreto. Della serie, si fa presto ad annunciare la riapertura (specie poi a ridosso di una campagna elettorale) ma i fanghi termali sono un’altra cosa e quelli che sbandiera Iacobini hanno tutta l’aria di essere “prematuri”, inefficaci, addirittura persino nocivi per la salute.
Riavvolgendo un pò il nastro è il caso di ricordare che l’acqua termale è stata fatta riconfluire in stabilimento il 17 giugno, in quella data sono iniziate le operazioni propedeutiche e necessarie alla preparazione del fango “miracoloso”. Che nasce secco, da qui l’opportunità di bagnarlo con acqua dolce per circa 10 giorni. Dopo di che, diventato morbido, è iniziato il percorso vero e proprio di preparazione che normalmente si è sempre sviluppato così, da che mondo è mondo, alle Terme Luigiane. Si fa passare sopra al fango un velo di acqua termale per 1 o 2 mesi, in questo modo si depositano le componenti minerarie presenti nell’acqua e si favorisce lo sviluppo della famosa alga delle Terme Luigiane. Il “miracolo” delle Terme più salubri d’Europa (almeno fino a 3 anni fa). Poi si toglie l’acqua e si mescola il tutto con la cosiddetta coclea nella parte inferiore della vasca e le pompe in quella superiore. Questa operazione si ripete per almeno 6, 8 mesi. Ripetiamo, dopo le “formalità” di rito operazione ripetuta per almeno 6 o 8 mesi, e questo tenendo conto che il tutto è ricominciato a metà giugno. Quando il fango è maturo e ha sviluppato tutte le proprietà terapeutiche gli addetti (quelli che sanno il mestiere) dosando sapientemente l’acqua termale lo portano al giusto grado di compattezza per farlo aspirare dalle pompe che poi lo portano nelle cabine alla giusta temperatura. Tutto consolidato nel tempo, lineare. Come il buon vino. Si tratta di un percorso di preparazione del fango assolutamente artigianale (e professionale) e che si basa sull’esperienza di chi ha vissuto di “pane e fango”. Solo queste persone (e figure professionali) con la loro esperienza sanno riconoscere il momento giusto per passare da una fase all’altra e comprendere quando il prodotto è pronto per essere adoperato. In mezzo, cioè alla fine della fiera, c’è l’utenza e cioè persone su cui spalmare il (prematuro) fango.
Saltare a piè pari tutta questa lunga preparazione non solo compromette le qualità terapeutiche del fango ma può provocare dermatiti e reazioni varie perché lo stesso non risulta disinfettato dallo zolfo presente nell’acqua termale. E invece no. Ecco “l’annunciazione”. In questo caso dopo i primi 10 giorni di lavaggio in acqua dolce il processo di maturazione è durato non piu di altri 10 giorni prima dell’utilizzo. 20 giorni in tutto e non 8 mesi.
Sono fanghi termali a questo punto quelli che da oggi Iacobini dice di spalmare alle Terme?
Nel dubbio proverà a rassicurare l’utenza il nuovo personale che però non è detto fino a che punto sia qualificato. Non sono poche infatti le lamentele dei lavoratori che sembra non abbiano mai visto figure basilari per l’organizzazione dei reparti come il direttore sanitario, il responsabile Covid (nonostante ci sono casi di malati fra il personale) e sembra manchino anche altre figure professionali obbligatorie come l’infermiere e altri.
Ma tant’è. La salute viene dopo da queste parti. Prima ci sono le “annunciazioni” e i fanghi “prematuri”. E la campagna elettorale…
I.T.