Non sostenibilità finanziaria della misura, mancanza di copertura e mancanza di elementi utili forniti dalla Regione a sostegno degli oneri previsti.
Saltano dal decreto Milleproroghe le assunzioni nell’ambito della sanita della Regione Calabria, previste da un emendamento votato dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera. Secondo l’Ansa che ha preso direttamente visione dei documenti e della nota della Ragioneria niente da fare per l’ingresso massivo in sanità di nuovi dipendenti che aspettano dal 2019.
Su indicazione della Ragioneria generale dello Stato infatti, le commissioni sono tornate sui propri passi stralciando la norma.
Restano invece salve le altre assunzioni per la Regione Calabria, «di personale non dirigenziale a tempo indeterminato», in particolare quello «in servizio presso l’Azienda Calabria Lavoro». Salve anche le altre norme del decreto con problemi di copertura come il bonus psicologo di 600 euro.
La Ragioneria generale dello Stato, secondo la nota che l’Ansa ha potuto leggere, ricorda a proposito dell’emendamento che autorizzava le assunzioni nella sanità calabrese che nel 2019 era stato introdotto, «per regioni ed enti locali una nuova disciplina in materia di facoltà assunzionali basata sulla sostenibilità finanziaria misurata sulla base delle entrate correnti accertate, consentendo una maggiore capacità assunzionale, flessibilità nel reclutamento di personale (le assunzioni a tempo indeterminato sono correlate alla sostenibilità finanziaria della spesa di personale in relazione a specifici valori soglia, differenziati per fascia demografica, del rapporto tra la spesa di personale e la media delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati). Ulteriori maggiori assunzioni strumentali all’attuazione del Pnrr sono state di recente autorizzate prevedendo a tal fine apposite coperture finanziarie».
«Ciò premesso, la richiesta di effettuare assunzioni oltre la sostenibilità finanziaria determina incrementi della spesa di personale a fronte della quale non sussistono idonee forme di copertura, prescindendo dalla sostenibilità finanziaria, con il conseguente rischio di provocare criticità finanziarie e pregiudizio degli equilibri di bilancio anche in considerazione del disavanzo di amministrazione che registra la predetta regione. La relazione tecnica non fornisce elementi utili a giustificare gli oneri indotti dalla proposta, stimati in 11 milioni».
Le commissioni però, su indicazione della Ragioneria, hanno invece mantenuto l’emendamento sulle assunzioni da parte della Regione Calabria, stanziando 5 milioni per il 2022 e 10 per il 2023. Salvo anche il bonus psicologo di 600 euro, che costa alle Casse dello Stato 10 milioni. Le commissioni hanno specificato che quello è il limite di spesa per il 2022. Per quanto riguarda infine il credito di imposta per i cuochi professionisti, ultima norma messa in discussione dalla Ragioneria secondo quanto riporta l’Ansa, esso è prorogato solo al 2022 e non al 2023, come un emendamento aveva previsto.
Di tutt’altro tenore invece la reazione e il commento del presidente di Regione e commissario Occhiuto. Che il bicchiere, gioco o forza, deve vederlo mezzo pieno e così anche una sberla può diventare una carezza.
«Dal via libera al decreto Milleproroghe da parte delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera – commenta Occhiuto – arriva un’altra buona notizia per la Calabria.
Gli emendamenti che riguardavano la stabilizzazione dei precari e le nuove assunzioni sono stati riformulati, con l’intervento determinante della Ragioneria generale dello Stato.
Al fine di rafforzare la capacità amministrativa e consentire l’accelerazione delle procedure e degli investimenti pubblici per l’attuazione dei progetti previsti dal Pnrr nonché di ridurre il precariato, la nostra Regione, negli anni 2022-2023, potrà avviare procedure selettive per l’assunzione di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, anche valorizzando le esperienze professionali maturate dal personale in servizio presso l’Azienda Calabria Lavoro.
Alla Calabria andranno 5 milioni di euro per l’anno 2022 e 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2023: risorse messe a disposizione dalla Funzione pubblica.
Tutto ció ci consentirà di rigenerare l’apparato burocratico regionale attraverso concorsi – gestiti dal Formez – che serviranno ad assumere nuove professionalità ma anche a stabilizzare tanti precari calabresi.
Ringrazio i parlamentari di Forza Italia, in modo particolare Francesco Cannizzaro, per il prezioso lavoro fatto, e il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per il sincero interessamento e la sensibilità dimostrati».
Mezzo vuoto o mezzo pieno, insomma. A seconda dei gusti e delle necessità il bicchiere della salute di Calabria non si riempie ma non si deprime…
I.T.