La partita è la stessa, sempre la stessa. Una è per il Pd in versione cosentina che tutto è fuorché perimetro banale per gli equilibri regionali sotto l’egida di Nicola Irto. E così dopo il passo funzionale e di lato di Pecoraro (presidente dell’assemblea provinciale del partito) e la segreteria stabilita in regnanza di Maria Locanto (segretario provinciale) non poteva certo mancare la candidatura alla presidenza della Provincia che il giorno 20 di marzo rinnova lo “scettro” del nuovo dominus di Palazzo XV Marzo. È Ferdinando Nociti il candidato del Pd alla successione di Franco Iacucci, lo stesso che da facente funzioni ha griffato l’indizione delle elezioni per il giorno prima della primavera non prima d’aver raccolto più di 6mila voti ponderati nel corso delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale. Decisione che è venuta fuori, appunto, nel momento in cui s’è giocata l’intera partita evidentemente confinante con la segreteria provinciale e con la presidenza dell’assemblea. Presenti, alla riunione decisiva, Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale del Pd. Il commissario della federazione di Cosenza nonché responsabile nazionale enti locali, Francesco Boccia. E poi ancora il fresco segretario regionale Nicola Irto, la deputata Enza Bruno Bossio, il consigliere regionale ed ex presidente della Provincia Franco Iacucci, il capogruppo in consiglio regionale (di fatto ormai) Mimmo Bevacqua, il responsabile del Nazareno per la sanità Carlo Guccione.
Ferdinando Nociti quindi a chiudere per davvero il cerchio del Pd nella provincia più generosa ma anche più insidiosa, quella da dove nascono da sempre fortune e disgrazie per partito su scala regionale. Nociti ultima (ma per niente ultima) tessera di un puzzle delicato che si regge, nel suo insieme, solo se ogni singola parte si infila nel posto giusto. Politicamente è questa una candidatura da interpretare nel segno della continuità con la presidenza di Franco Iacucci. Presto, troppo presto per certificare che è questo un segnale di “raffreddamento” invece del Pd nei confronti di esperienze civiche o di allargamento sperimentale della coalizione. Il Pd insomma a Cosenza ha fatto il Pd, e ha ragionato da Pd a tutto tondo. Con le tessere del puzzle che si reggono solo se ognuna sta al posto suo…
I.T.