Prima di cena è il turno della clessidra che scorre inesorabile nel ventre delle regole (assurde) del Pd di Calabria. Entro le 20 infatti occorre presentare le uniche due liste che possono concorrere alla composizione dell’assemblea regionale, una per ogni candidato alla guida del partito dopo anni di talebano commissariamento (si sfidano Irto e Franchino). Una lista soltanto per ogni candidato, una e una sola. In pratica una vera e propria fozatura dal momento che dietro ogni candidatura, che magari si può anche condividere tra sensibilità e retaggi differenti, si deve per forza celare una specie di corsa “sovietica” dove debbono starci rattrappite tutte le esigenze che proprio con la stessa pasta non sono impastate. Come dire che non sarà possibile neanche contare forze e retaggi differenti che stanno dietro le candidatire di Irto e Franchino (soprattutto dietro a quella di Irto) perché si deve mescolare il pentolone con l’unico mestolo. Così la “minestra” esce senza amore né sapore. Paradossalmente, e questo la dice tutta sulla cifra “democratica” del regolamento congressuale, se si fosse presentata solo la candidatura unitaria di Irto per la segreteria si potevano presentare una o più liste a suo sostegno ma in presenza di uno sfidante, sia pure laste minute (Franchino), ora non si può più. È ammessa soltanto una lista dietro la corsa di un candidato alla segreteria.
Il paradosso sta nell’articolo 3 del regolamento congressuale…
«Nel caso in cui sia accettata una sola candidatura a Segretario regionale, sarà possibile presentare, comunque, una o più liste di candidati all’Assemblea regionale, collegate all’unica candidatura ammessa, che saranno votate nel corso delle riunioni di Circolo. Di conseguenza, la Commissione regionale per il Congresso, proclamerà Segretario, durante la Nel caso in cui siano accettate due o più candidature a Segretario regionale, sarà possibile presentare una sola lista di candidati all’Assemblea regionale seduta di insediamento, l’unico candidato ammesso.
collegata al candidato Segretario.
Le stesse regole si applicano per l’elezione dei Segretari e delle assemblee provinciali».
Non sono per niente pochi quelli sparsi in giro disponibili a confessare che ci sia la mano di Graziano e Boccia dietro questa forzatura normativa, con la complicità di Italo Reale ovviamente. In pratica il tentativo non tanto di condizionare l’esito (scontato) del congresso ma di partorire un’assemblea sbiadita e sfibrata rispetto alle reali forze in campo nel Pd di Calabria. Della serie, che finisca pure il commissariamento ma con “vendetta”. La mossa, la forzatura normativa, non sarebbe piaciuta per niente neanche a Letta che non a caso pare abbia chiesto Di saperne di più anche se il segretario nazionale del Nazareno è alle prese con le manovre per il Quirinale e a tutto può star dietro tranne che alle manovre di Graziano e Boccia. Con quest’ultimo che addirittura tenta, nelle stesse ore, “l’agguato” su Cosenza. Anche la federazione di Cosenza deve tenere il suo congresso, Boccia ne è il temporaneo commissario. I termini per la presentazione delle candidature scadono il 13 ma uno dei due vice di Boccia, Maria Locanto (l’altro è Zagarise) sta raccogliendo proprio in queste ore le firme per diventare lei segretario. Legatissima a Boccia Maria Locanto (non è chiaro se da vice commissario può correre o meno, a norma di “democrazia”) sta utilizzando lo stress delle liste per l’assemblea regionale, da presentare entro le 20, a beneficio della presentazione della sua candidatura a segreterio di Cosenza. Tipo, prendi 2 e paghi 0. Una firma di qua e una di là. Con una si tengono imbrigliate le liste per l’assemblea regionale (così Graziano è contento). Con l’altra si consegna a Locanto la corsa unitaria per la segreteria di Cosenza (e così è contento Boccia). Del resto, Graziano e Boccia, mica possono abbandonare la Calabria senza niente in valigia. Le elezioni politiche sono pur sempre dietro l’angolo e una federazione provinciale (e un’assemblea regionale senza colore) possono sempre tornare utili…
P.W.