L’ex consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro, tenta la scalata al vertice regionale del Carroccio puntando a governarne presto o tardi il coordimamento. L’ultimo “rimescolamento” politico evidentemente non lascia molto altro spazio alle sue ambizioni anche perché Pietro Molinaro lo si può considerare a tutti gli effetti uno dei big del Carroccio conterraneo della prima e della seconda ora. Battuto dietro le ultime urne regionali lascia in archivio una legislatura breve a Palazzo Campanella (“troncata” dalla tragica morte di Santelli) e un interregno piuttosto travagliato con Nino Spirlì al comando (sempre Lega) con il quale però Molinaro è entrato da subito in netto contrasto e su più versanti. Pochi mesi ibridi di legislatura e il “tutti a casa” che però sta stretto a Molinaro dopo la buona performance delle Regionali che hanno incoronato Santelli. Il bacino del consenso s’è ridotto e non lo ha ripremiato un’altra volta nell’ottobre dello scorso anno da qui l’altra strada intrapresa dall’importante imprenditore operante nel settore agricolo e zootecnico, la scalata al vertice regionale della Lega.
Non sarà semplice e non saranno rose e fiori fino alla fine del commissariamento del partito ma di certo Molinaro non starà a guardare in considerazione soprattutto di quanto “seminato” fin qui.
Volto noto tra gli “uomini del fare” in provincia di Cosenza, profilo sindacale ampiamente riconosciuto, Pietro Molinaro agisce da anni nel campo della zootecnia. Tra luci e ombre, come spesso accade dalle nostre parti nel duello con la “sorte”, sul piano imprenditoriale. Tre le società da lui guidate o in qualche modo fondate nello stesso settore, sempre passando dall’una all’altra e pare sempre con gli stessi amici e colleghi fidati. Dalla Cozac (oggi affossata dai debiti con l’erario e con istanze di fallimento) all’Ars, cooperativa che ha percepito contributi pubblici fino a fine settembre scorso, proprio a pochi giorni dal voto (quasi un milione e mezzo che Ars ha condiviso con Assolac di Camillo Nola, Apocc, A.prozoo, Apz, Cereal Latte Kr, Fattorie della Piana). Molinaro si sarà dimesso in tempo da presidente dell’Ars prima del voto visto che la coop ha percepito fondi pubblici proprio dalla Regione con lui candidato ad entrare in consiglio?
Oggi la stessa esperienza imprendiroriale e lo stesso “storico” accumulato negli anni da Pietro Molinaro approda nella Salcal, ultima società nuova di zecca. Dall’una all’altra ma sempre con il pallino dell’agricoltura zootecnica. Perché la passione per la politica ad un certo punto può anche fermarsi, non è detto sia eterna. Ma quella per l’impresa mai…
P.W.
Molinaro tenta la scalata al vertice della Lega
L'ex consigliere regionale (battuto dietro le urne) punta al coordinamento regionale dopo l'esperienza (breve) a Palazzo Campanella. L'importante imprenditore agricolo (a capo di una coop beneficiaria di contributi da parte della Regione) gioca le sue carte dopo l'ultimo rimescolamento politico