Chi li ha visti da settimane consumare passeggiate e caffè a Cosenza non ha mai avuto dubbi. Roberto Occhiuto avrebbe di lì a poco “chiamato alla causa” della Regione il docente Unical Ettore Jorio, una specie di iconografia anche mediatica a proposito di “lezioni” su cosa fare e cosa non fare, soprattutto in materia di sanità. E le impressioni non potevano portare dalla parte sbagliata, soprattutto a Cosenza. Ettore Jorio sarà consulente almeno per un anno (rinnovabile) a esclusivo beneficio del presidente Occhiuto (Veronica Rigoni l’altra consulente esterna). A nominarlo lo stesso governatore con un proprio decreto emanato il 30 novembre. Fornirà consulenze sulla formazione dei bilanci «di competenza regionale e degli atti ad essi connessi e conseguenti all’attività amministrativa e regolatoria». Senza contare poi la salute, la sanità, il “giardino di casa” di Jorio il docente. Supporterà Roberto Occhiuto (che è anche commissario alla sanità) sulla ricognizione dei dati così da delineare i bilanci, che poi è quello che tra l’altro saranno chiamati a fare anche i 40 super esperti Agenas così come “sentenziato” nel nuovo Decreto Calabria licenziato in Senato. Jorio andrà oltre però, nella sua super consulenza. Si occuperà degli atti succesivi alla ricognizione, gli atti di indirizzo della “salute” dei calabresi, ovviamente ad esclusivo beneficio del presidente di Regione e commissario Occhiuto. Una sfida nella sfida, questa. Che si inquadra nella “rivoluzione sanità” ispirata da Forza Italia e fatta legge in Senato. Niente più pignoramenti per Asp e ospedali per 5 anni e congelamento del saldo in uscita per la mobilità passiva. Di fatto, e anche molto più che di fatto, una “campana” extracommissariamento nella quale la regnanza trasversale parlamentare vuole rinchiudere la sanità di Calabria. Della serie, schizzeranno in alto tutti i target così che sembrerà di essere usciti e con merito dalle secche del commissariamento. Fino al 2026, naturalmente. Il conto vero (la cambiale) arriverà subito dopo con il congelamento dei pignoramenti che si “scongelererà” e con tutti i saldi negativi della mobilità in uscita che arriveranno insieme. Ma la “manovra” politica di salvataggio trasversale (a guida Forza Italia) è in ogni caso andata in porto e la sanità di Calabria vivrà una stagione contabilmente illusoria. Tra gli indiscussi regnanti di questa stagione, da consulente, siederà ora proprio il docente Unical Ettore Jorio che non esaurisce mica qui le sue potenziali performance.
Potrà occuparsi anche di «politiche del welfare assistenziale e dell’assistenza sociale e dello sviluppo alle attività legate all’attrazione di risorse afferenti al PNRR».
Insomma un po’ Princi (bilancio), un po’ Minasi (welfare) molto sanità (ufficio del commissario e dipartimento guidato da Fantozzi). Ettore Jorio, almeno per un anno, sarà (a titolo gratuito, salvo rimborso spese per trasferte che inevitabilmente saranno continue) un gradino sotto il Papa. Ma è del tutto attrezzato per l’occasione, espositiva e impegnativa. Per competenze e “retaggi”. Non ha mai fatto mistero nei convegni più partecipati d’essere stato sempre chiamato di qua e di là a dire e a collaborare per la “causa sanità”. A più livelli. Anche negli ultimi tempi è stato sugli scudi e ha sfiorato il palcoscenico. Probabilmente su autoimpulso è stato ad un passo dal “dare una mano” all’ex commissario Longo nel suo ufficio. Strano ufficio e sempre viscido e in ogni caso mai scollegato da “Roma”, quello di Calabria. Non se n’è fatto nulla in qualle fase, tra Jorio e il bene della salute di Calabria appuntamento solo rinviato. Pur di rinunciare alle sue incontestabili competenze qualcuno s’è messo a tirare fuori persino conflitti d’interesse…
P.W.