《Non ho mai chiesto niente per mia cognata né incontrato nessuno per discutere del mio successore in giunta》

L'assessore e senatrice Tilde Minasi smentisce categoricamente quanto ricostruito da "il Fatto di Calabria": frutto di fantasia giornalistica

Mi trovo costretta, mio malgrado, a dover intervenire per smentire le illazioni veicolate dalla vostra testata che in maniera totalmente inopportuna e, ripeto, senza basi minime di verità, ha toccato non solo l’ambito politico che mi riguarda ma persino quello più intimo e familiare. Non mi dilungheró molto, però è doveroso innanzitutto chiarire che a mia cognata mi legano sentimenti profondi ma che, da sempre, lei è stata estranea ad ogni mia esperienza politica ed istituzionale, e nessuno, sottolineo nessuno, potrebbe affermare il contrario. E se le vostre fonti fossero state valide ne sareste venuti a conoscenza. Altro passaggio alquanto fantasioso è pensare che io possa decidere in luogo di Salvini, segretario nazionale del partito che rappresento, chi dovrà prendere il mio posto alle politiche sociali, e, qualora avessi questo potere, che ribadisco non mi appartiene, chi mi conosce e conosce il mio modus operandi sa che mai avrei fatto di un ruolo così delicato per la Calabria una questione di famiglia. Mi trovo persino costretta a smentire la ricostruzione di questa agitata riunione di partito, semplicemente perché non vi è stato alcun incontro.
Spiace che la professione giornalistica, baluardo democratico fondamentale invece di essere tutelata in primis da chi la esercita viene, a volte, irrimediabilmente svilita pur di attirare click e condivisioni, per il tramite di titoloni ed articoli non solo privi di qualunque fondamento, ma che, peggio ancora, si rivelano ricettacolo di pettegolezzi di basso profilo. Il chiacchiericcio è pratica odiosa, ma ritengo che i professionisti dell’informazione debbano utilizzare tutti i modi, gli strumenti e le capacità che loro appartengono per sapere discernere tra gossip, notizie e informazioni.
Tilde Minasi

È garbata Tilde Minasi, non è da poco e non è poco di questi tempi. E ci spiace, lo ha confessato lei, se in qualche modo sono stati turbati equilibri familiari. Incassiamo volentieri la replica e un pò meno però la “lezione” sul confezionamento delle notizie. Anche perché, senza spirito di polemica, confermiamo totalmente il retroscena pubblicato. Del resto non c’è nulla di strano se un assessore regionale incontra un deputato e il presidente del consiglio regionale per discutere degli assetti di partito in Regione. E c’è ancor meno di strano se nel riunirsi e configurare scenari spunta (con veemenza) il nome di un ottimo e qualificato dirigente della Provincia di Reggio in pole position per entrare in giunta proprio al posto di Minasi. Fino a prova contraria essere cognati non è né una colpa, né un reato…
I.T.