Proclamazioni, non si “chiudono” (almeno) 45 sezioni

Il gran caos della doppia preferenza di genere alla base, probabilmente, del pantano che coinvolge come minimo la circoscrizione Nord e che non consente l'insediamento di Palazzo Campanella. Non è chiara la situazione negli altri perimetri della regione ma in ogni caso il nuovo presidente, Roberto Occhiuto, è ampiamente al sicuro e doveva già essere “incoronato” al decimo piano della Cittadella...

Il gran caos della doppia preferenza di genere. Entra uno nel seggio e vota per due, ovviamente di sesso diverso. Ma la scheda e il votante uno restano, il soggetto uno è a meno che non ci si imbatte nel dono dell’ubiquità di cui deve essere senz’altro cultore della materia Fortunato Varone, capo della Protezione civile ma soprattutto nipote diretto di Natuzza Evolo.
Tutto lineare nella sua non linearità? Manco a parlarne perché più d’uno dei “docenti” delle urne (in gran parte personale improvvisato, presidenti di seggio a chiamata di partito e senza la benché minima conoscenza della materia) ha confuso schede votate con il totale delle preferenze. “Scoprendo” post mortem che, grazie alla doppia preferenza di genere, si possono avere più voti realmente espressi che schede votate. Senza per questo appellarsi a Natuzza Evolo.
E così si fanno e si rifanno i conti, ovviamente sprovvisti del possesso della materia. Al momento, secondo quanto è possibile apprendere, sono 45 le sezioni che nella sola circoscrizione Nord non si riescono tecnicamente a “chiudere” senza contare che non è dato sapere se anche nelle altre di aree della regione ci si sta scontrando con gli stessi numeri che non tornano e non torneranno mai se non si riavvolge il nastro e non si mette ordine nel gran caos della doppia preferenza di genere.
Non deve esserci altra spiegazione alla base del “pantano”, la “palude” che blocca la proclamazione dei consiglieri regionali compresi quelli cosiddetti a seggio pieno, senza cioè ricorrere ai resti o al premio di maggioranza. Per una ragione molto semplice nella sua irrazionalità. Con il “doping” delle preferenze rispetto ai voti di lista (a causa della doppia preferenza di genere che molti presidenti di seggio non hanno saputo gestire, scorporare a monte e a valle) in molti seggi il verbale finale è saltato come il banco. E bastano pochi decimali e una lista prende due consiglieri anzicché quattro o viceversa. E si resta nel limbo, con Palazzo Campanella che ormai a quattro settimane dal voto non conosce formalmente nessuno dei suoi nuovi (in parte vecchi) ospiti.
Ma se il gran caos della doppia preferenza di genere gestita probabilmente in modo “tribal” da molti presidenti di seggio impantana il consiglio quello che resta esoterico, incompreso nella sua genesi, è lo stesso “pantano” che impedisce a Roberto Occhiuto di essere proclamato legittimamente presidente della Regione. Il suo vantaggio dietro le urne è così siderale e fuori da qualsiasi ipotesi di riconteggio che anche rivontando daccapo vincerebbe in carrozza. Ma ancora non viene proclamato e non si intravedono comunicazioni in materia. La Regione resta comunque in “sella” e presidiata da postazioni di comando per l’ordinaria (?) amministrazione, fanno notare burocrati in doppioppetto. Poi c’è anche qualcuno però che fa notare che ogni giorno che passa con Spirlì al decimo piano della ittadella non è un giorno “buono”. Ma questo è un altro discorso. Tutto un altro discorso…

I.T.