“Lande Desolate”, la Dda non fa appello e l’assoluzione di Oliverio diventa definitiva

E’ definitiva la sentenza di assoluzione dalle accuse di abuso d’ufficio e corruzione per l’ex presidente della Regione Calabria, ora nuovamente in corsa alle Regionali

E’ definitiva la sentenza di assoluzione dalle accuse di abuso d’ufficio e corruzione per l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Il politico di San Giovanni in Fiore era stato indagato per l’inchiesta della Dda di Catanzaro, più comunemente conosciuta come “Lande desolate” relativa a presunte illiceità nella realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza, dell’avisuperficie di Scalea e di alcuni impianti sciistici in Sila.
All’epoca dei fatti per Oliverio, coinvolto nell’inchiesta a fine 2018 quando era ancora presidente dell’esecutivo regionale, era scattato l’obbligo di dimora, misura poi annullata a marzo 2019 dalla Cassazione. In seguito al rito abbreviato, il Tribunale di Catanzaro aveva assolto Oliverio (le richieste dell’accusa erano di oltre 4 anni di reclusione). Sta di fatto che la Dda di Catanzaro ha deciso di non presentare appello e, dunque, la sentenza è definitiva.
Mario Oliverio, come è noto, è tra i quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria alle prossime elezioni regionali del 3 e 4 ottobre.