“Calabria straordinaria, una tempesta per un refuso di stampa?”

Gli organizzatori se ne erano accorti durante la conferenza stampa - VIDEO

Quando un normalissimo refuso di stampa diventa pretesto per scatenare una tempesta perfetta! È quanto parrebbe esser accaduto col presunto tentativo di presunto scoop giornalistico e di conseguente polverone mediatico determinatosi, ovviamente sui social, per una T in più scappata, immaginiamo involontariamente, su uno dei numerosi totem installati in occasione di un recente evento regionale.
Stiamo parlando della presentazione del progetto regionale Calabria Straordinaria e Calabria Terra dei Padri 2023 ufficializzato lo scorso 17 giugno ad Altomonte. Su iniziativa dell’assessore regionale allo sviluppo economico, al turismo ed all’internalizzazione Fausto Orsomarso è stato illustrato, nel corso di un happening durato un’intera giornata, un nuovo modello di analisi e valorizzazione del patrimonio identitario in chiave turistica, finalizzato a rafforzare in chiave distintiva e quindi più competitiva la reputazione della Calabria in Italia e nel mondo.
Nucleo centrale e chiave di lettura di questa che lo stesso assessore Orsomarso ha definito una rivoluzione copernicana nella progettazione dei turismi è lo studio, la mappatura e la valorizzazione turistica e socio-economica dei cosiddetti Marcatori Identitari Distintivi (MID), secondo un modello sperimentale – è stato spiegato nel corso dei diversi contributi – che dovrà portare, da qui ai prossimi mesi ed anni, alla realizzazione della Carta dei 100 Marcatori Identitari Distintivi della regione ed alla loro declinazione territoriale, a partire ad esempio dalla rifacimento di tutta l’attuale segnaletica turistico-culturale regionale. Che – è stato scandito – dovrà essere distintiva, riferita appunto ai MID territoriali; l’esatto contrario, per intenderci, della segnaletica general-generica installata sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, con indicazioni che dicono tutto e niente al viaggiatore ma di cui nessuno ha mai parlato e che non ha mai suscitato alcuna polemica arguta sui social.
Un progetto, quello illustrato da Orsomarso, condivisibile o meno, ma sicuramente innovativo rispetto all’approccio ed al format visto e rivisto fino ad oggi, concentrato su cliché di tipo paesaggistico, riciclati allo stesso modo e con la stessa pretesa provincialistica da tutte le regioni italiane e nel resto del mediterraneo; un progetto, in ogni caso, tutto ancora da svilupparsi – così come abbiamo appreso – e di cui sono state fornite soltanto delle chiavi di lettura, un metodo di indagine e qualche esempio, di marcatore identitario distintivo, tra i tantissimi altri da mappare.
Ed è proprio su questo ultimo dettaglio che, complice un autentico refuso di stampa, sono scoppiate, a distanza di nove giorni (dal 17 giugno scorso!), polemiche su polemiche, su social e media che, ad onore del vero, ci paiono non tanto tardive, non solo eccessive rispetto all’oggettiva novità del progetto messo in campo ma addirittura superflue e prive di notizia.

A far esplodere il borbottio sui social non è stato il progetto in se’, che dovrà esplicarsi nei prossimi mesi e del resto al suo primo step di presentazione, ma un refuso di stampa in uno dei tantissimi pannelli esplicativi presenti sulla terrazza dell’Hotel-Ristorante Barbieri che ha ospitato l’evento, partecipatissimo fino a tarda sera ed al quale, invitati come tutti gli altri media regionali, eravamo presenti anche noi.
Invece di Tesoro di Alarico il pannello riportava Tesoro di Talarico: una T di troppo, un chiaro e normalissimo refuso di stampa, in un cloud text, una riproduzione grafica contenente altre decine e decine di ipotesi iniziali di marcatori identitari distintivi, rispetto all’obiettivo di costruire nei prossimi mesi una Carta dei 100 Mid di Calabria.
Una T di troppo che, come dimostra il video integrale dell’evento di cui noi siamo venuti in possesso, perché presenti alla conferenza stampa dell’assessore Orsomarso, era stata individuata dagli stessi organizzatori dell’evento e chiarita pubblicamente e candidamente, nel corso della stessa presentazione davanti a centinaia di operatori del turismo e dell’incoming, con una battuta ironica del comunicatore Lenin Montesanto che annunciava, ironicamente, la messa al rogo di quel pannello e la sua immediata sostituzione. Così come poi è avvenuto quando, in allegato al comunicato stampa trasmesso con l’appello dell’assessore Orsomarso a costruire insieme il progetto complessivo della Carta dei 100 Marcatori, è stata inviata a tutti anche l’immagine del totem senza quel refuso.
Di cui, i presenti a quel bell’evento, sono stati informati in tempo reale, con l’ammissione in diretta e le scuse degli organizzatori e soprattutto la sua immediata sostituzione.
Domanda: a parte l’ironia che può anche far bene, qual è la vera notizia rispetto ad un dato già noto? Quale sarebbe la grande inchiesta svelata? Quale sarebbe lo scoop? Ma soprattutto quale sarebbe la natura della polemica, che sta coinvolgendo anche nomi autorevoli della politica regionale, su un progetto regionale di così ampia portata, fondata su un refuso di stampa di uno dei tanti e diversi pannelli esplicativi usati ad un evento di presentazione?
Orsomarso, Regione Calabria e polemiche politiche a parte, davvero a volte non si capisce il perché di tanta capacità auto-distruttiva regionale, di cui – attenzione – non vi è traccia, per cose sicuramente peggiori di un refuso, nelle altre regioni italiane.

 

a.r.