Ipotesi zona rossa scongiurata per la Calabria. Questo è quanto emerso alla fine del lungo incontro tra il Presidente f.f. Nino Spirlì e i massimi esponenti istituzionali della sanità calabrese, convocati appositamente per decidere sulle eventuali introduzioni di misure maggiormente restrittive per limitare il dilagare del contagio.
In una lunga diretta streaming, i vari commissari e i dirigenti di Asp e Aziende ospedaliere, hanno fornito una serie di dati, dai quali emergerebbe che nella nostra regione l’emergenza sanitaria è sotto controllo. Tale circostanza appare confermata anche dal commissario ad acta Guido Longo – che in un comunicato diramato a poche ore dal termine della conferenza – ribadisce: «I dati odierni ci rassicurano, le terapie intensive non sono occupate. Abbiamo 156 posti letto ma sono occupati in minima parte, non soffriamo un grande intasamento. Anche l’area medica non desta particolare preoccupazione».
Si è parlato prevalentemente di organizzazione delle varie strutture sanitarie sul territorio, dei posti resi disponibili per l’emergenza sanitaria, ma a parte alcuni numeri sui pazienti Covid ricoverati, nulla è stato detto di preciso e definito sul numero effettivo dei contagi e soprattutto se le disponibilità dichiarate, siano sufficienti sul territorio a coprire il fabbisogno del bacino di utenza territoriale.
Nessuna risposta, inoltre, alle numerose richieste di spiegazioni rivolte dai telespettatori web, a fronte delle legittime apprensioni, di molti cittadini, docenti e genitori soprattutto in merito alle notizie sull’aumento dei contagi tra i bambini.
Le notizie pubblicate in questi giorni dalla stampa locale, infatti, sono per nulla rassicuranti.
Per quanto riguarda la provincia di Cosenza, ad esempio, è stata evidenziata nuova emergenza posti letto Covid in alcune corsie:
“Torna l’incubo nel cosentino che vede posti letto per pazienti Covid praticamente tutti occupati in area medica a Cosenza e provincia. (calabrianews24).
E ancora : “Sarebbero almeno dodici i pazienti Covid che hanno trascorso la notte nella tenda della protezione civile (…) ma da tre giorni i reparti Covid dall’azienda ospedaliera sono saturi ed anche i presidi di Cetraro, Acri, Rossano sono arrivati al limite della capienza. La situazione è drammatica.(Lacnews24 del 18 Marzo 2021).
Anche le notizie dal versante vibonese non sembrerebbero per niente tranquillizzanti: “I casi attivi nella città della Certosa sono 37 e segnano un rapido aumento” – Il sindaco Barillari: «Attenzione, alcuni contagi sfuggono al test rapido». (ilVibonese.it 23 Marzo 2021)
Quindi, mentre alcuni giornali parlano di nuovo di emergenza posti letto Covid, dagli stati generali di ieri, emergono dati sulla organizzazione delle varie strutture ospedaliere, che hanno lo scopo di rassicurare i cittadini calabresi.
La dottoressa Mastrobuono – commissario dell’Ao di Cosenza riferisce che sono 424 i posti letto di terapia intensiva e sub intensiva (su 743 accreditati e 500 previsti dal piano di rientro) attualmente attivi con personale dedicato. Di questi, 78 sono dedicati a pazienti Covid così ripartiti: «17 malattie infettive, 18 medicina Covid Rogliano, 13 Anestesia e rianimazione, 12 sub-intensiva, 18 pneumologia». Il commissario Mastrobuono inoltre ribadisce che ci sono stati «seimila interventi chirurgici in meno». Il commissario Asp di Cosenza, La Regina ha annunciato che:
«Stiamo facendo partire reparti Covid di terapia intensiva e sub-intensiva».
Il direttore amministrativo dell’Asp di Catanzaro, Francesco Marchitelli, sottolinea che in pieno piano di rientro hanno attivato 311 posti letto su 349 previsti e che: “su 12 posti in terapia intensiva attualmente ne sono occupati 4 – quindi prosegue – la situazione non è particolarmente preoccupante”.
Al grande ospedale metropolitano di Reggio, 108 sono i posti letto per pazienti Covid. E’ quanto dichiarato durante l’incontro dal commissario Gom, Iole Fantozzi, che delinea un tasso di occupazione posti letto Covid pari al 75%, rassicurando: “ancora abbiamo una certa capacità di fuoco”.
Diversa la situazione a Vibo Valentia dove non ci sono posti di rianimazione Covid ma sono cinque le terapie intensive che stanno per essere attivate che si aggiungeranno alle sei Covid già attive.
Per l’Asp di Crotone riferisce, il commissario Domenico Sperlì ed in merito al solo presidio ospedaliero San Giovanni di Dio in cui risultano attivi 45 posti letto Covid, di questi attualmente ne sono occupati 29; nel corso del suo intervento il commissario ha smentito categoricamente la notizia diffusa sulla vicenda dei presunti vaccini sprecati dall’azienda Crotonese.
Toni rassicuranti anche in ambito vaccinale e il commissario Longo ribadisce: “al di là delle inesattezze che circolano (…) ci siamo dovuti confrontare con mezzi un tantino insufficienti” e nel celebrare il lavoro svolto dalle aziende sanitarie calabresi annuncia che, finalmente, “è partito alla grande il sistema di prenotazione” ed è prossima la stesura di un terzo piano vaccinale.
Quindi una accurata serie di dati organizzativi che riflettono, per certi versi e ancora alla data del 21 marzo 2021 una sanità “work in progress”.
Sorge, tuttavia, spontanea una serie di interrogativi, cui non è stata data alcuna risposta – primo fra tutti: i numeri forniti dalle varie ASP hanno tenuto conto del bacino di utenza provinciale, nel fornire rassicurazioni sulla tenuta del sistema sanitario locale? Le esigenze di cura – ricordando che non ci si ammala solo di Covid – sono soddisfatte e rientrano nei numeri forniti?
Funziona il tracciamento? In che modo hanno inciso sul numero attuale dei contagiati e sulla “colorazione” della Regione, ai fini dell’applicazione della normativa emergenziale di riferimento, l’omesso inserimento, rappresentato dalla stampa (Lacnews24 8 marzo 2021) degli esiti dei test antigenici rapidi o dei test RT-PCR effettuati da laboratori, strutture e professionisti privati accreditati dalla Regione nel sistema informativo regionale per come stabilito nella circolare del Ministero della Salute?
In quale misura, quindi hanno influito quei 1.500 tamponi antigenici positivi per il periodo che va dal 15 gennaio all’8 marzo?
Scaturisce da questo incontro, che lascia molte perplessità, una ulteriore riflessione: viste le rassicurazioni secondo cui “la situazione non è particolarmente preoccupante”, i cittadini calabresi devono attendere che lo diventi prima che vengano adottati le necessarie misure alla tutela della propria salute?
Intanto sul fronte nazionale, stando all’ultimo comunicato ISS del 19 Marzo 2021 “si conferma per la settima settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio”. Rivolgiamo a tutte le istituzioni, nazionali e locali, l’ennesimo appello al principio di precauzione in questa delicatissima fase per salvaguardare vite e di conseguenza istruzione ed economia.
Anna Rovito
Presidente nazionale CNSS