Non tutti i Draghi sputano fuoco…

Nove parlamentari calabresi tra speranze, moniti e previsioni. «Deve farcela per forza». «Dubito che gli consentiranno di fare un governo senza politici dentro...»

Le ore di “superMario”, il migliore tra i Draghi e tra quelli che non “sputano fuoco”. Tutto, e tutti, nelle sue mani per quella che già si intravede come sfida senza precedenti e senza rivincite. Niente potrà mai più essere come prima e il suo avvento, riesca o meno a generare uno “start”, è destinato a resettare come una “pandemia” gli equilibri in Parlamento se non il senso del Parlamento stesso.

Ma Draghi riuscirà a fare un governo (che sia tecnico o politico o politicamente tecnico)? E cosa si augurano i parlamentari che abitano l’arco costituzionale in Aula?

Lo abbiamo chiesto a nove tra deputati e senatori calabresi, più o meno rappresentativi di tutti i banchi nelle Aule.

«Non so se riuscirà nell’intento Draghi – è il pensiero del deputato della Lega Furgiuele -. Quello che posso dire è che o ci stiamo noi dentro o Beppe Grillo. Una terza via non c’è. Noi non possiamo dimenticare le nostre battaglie e la nostra identità. Cosa mi auguro? Che ci sia spazio per le priorità da tempo da noi segnalate. Sicurezza sanitaria, una giustizia più giusta, controllo dei confini, quota 100, anno bianco e senza cartelle, giù le tasse e ponte sullo Stretto…».

«Draghi deve farcela per forza – è invece l’auspicio a forma di monito della deputata del Pd Bruno Bossio -. Le indicazioni del presidente della Repubblica mettono in una posizione di “traditore” del Paese e dei cittadini chi sarà contro questa proposta. Chi si prende questa responsabilità? Tecnico o politico non cambia, si farà la maggioranza più larga possibile. E mi auguro che prevalga in tutti il senso di responsabilità. Solo questo. C’è la pandemia sanitaria ma c’è anche quella economica. Oltre 100mila disoccupati in più in un mese. Nessuno può concedersi il lusso di fare tattica politica in funzione di interessi di piccolo cabotaggio…».

«Non esiste un solo motivo valido per cui non debba vedere la luce un solido esecutivo guidato da Draghi e chiamato a guidare il Paese nel periodo più complesso della sua storia – è la ferma convinzione del senatore di Italia viva Magorno -. Anche il dibattito in corso su governo tecnico o politico lascia il tempo che trova, dal momento che una volta ottenuta la fiducia delle Camere ogni esecutivo assurge a una funzione politica ed istituzionale. Draghi è un leader vero, che non ha bisogno di like e consensi perché la sua storia parla chiaro. E mi auguro vivamente che la concretezza e la praticità che contraddistinguono il suo Dna possano far bene soprattutto al Sud, area di grandi fragilità. Del resto è proprio Draghi a sostenere che è dal Sud che deve ripartire l’intero Paese».

«Dubito fortemente che consentiranno a Draghi di fare un governo senza politici dentro – è invece la “premonizione” evidentemente non rosea (dal suo osservatorio) della senatrice Cinquestelle Granato -. Mi auguro soltanto che il Movimento rimanga sempre coerente e non entri con nessun ministro in questo esecutivo…».

«Spero che Draghi riesca a fare il governo e che ci riesca con una maggioranza che non dev’essere il semplice allargamento di quella attuale – è l’auspicio di “prospettiva politica” del deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto -. La caratura di Draghi e la complessità dei problemi impongono un governo dei migliori di ogni partito. Noi di Forza Italia concorderemo le nostre scelte col resto del centrodestra perché Berlusconi ha fondato il centrodestra e non lo romperà…».

«È troppo presto per tirare le somme – tira il “freno” il deputato Cinquestelle Sapia -. I confronti sono in corso e servirà altro tempo per capire le singole intenzioni. In ogni caso Draghi è una figura forte ed è molto abituato alla mediazione. È probabile che provi a formare un governo con esponenti rappresentativi delle singole forze, con tecnici di area politica e forse con eletti. Tuttavia sottolineo che in realtà non esistono i governi tecnici, ogni esecutivo è sempre e comunque politico. Cosa mi auguro? Che ciascun partito esca fuori dalle logiche elettorali e pensi al bene del Paese, che è in grande sofferenza…».

«Draghi riuscirà a comporre un governo seguendo lo schema già usato in passato da Ciampi, valorizzando cioè anche la partecipazione attiva e propositiva dei partiti – prevede il deputato del Pd Viscomi -. Peraltro, l’accoglienza positiva ricevuta da Draghi tra ieri e oggi, a tutti i livelli, mi fa pensare che i cittadini stiano iniziando ad essere stanchi di politici che parlano alla pancia delle pesone quando invece c’è bisogno di chi ha una visione da proporre e le competenze giuste per attuarla. Perciò mi auguro che il governo Draghi arrivi in porto velocemente e riprenda da dove questo governo ha lasciato, cioè dal Pnrr che al momento è in discussione nelle commissioni parlamentari».

«La novità “vera” di oggi è il sostegno di Conte al tentativo di Draghi di formare un nuovo governo – entra perentorio il deputato di Leu Stumpo -. Una novità del tutto positiva ma non solo, direi. La disponibilità a restare a disposizione per la costruzione dell’area politica M5S-Pd-Leu preannuncia non solo la possibilità di una riorganizzazione di un campo politico ma anche una massa coesa a sostegno del nuovo governo su un impianto politico molto attento alla giustizia sociale e allo sviluppo sostenibile e questo io lo ritengo un fatto molto importante. Naturalmente questo scenario prefigura un governo politico. E questo è quello che io mi auguro vivamente…».

«Non so come questa crisi evolverà – osserva “sospettosa” la deputata di Fdi Ferro –. Posso ribadire la posizione espressa più volte da Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia non darà mai la fiducia ad un esecutivo tecnico, né andrà mai al governo con il Pd e i Cinquestelle. Fin dall’inizio della crisi abbiamo ribadito che il problema riguarda questo Parlamento, in cui non c’è una maggioranza politica coesa e che quindi non può esprimere un governo solido e capace di dare risposte al Paese. Siamo convinti che l’unica strada per dare un governo forte al Paese è quella del voto. Fratelli d’Italia non sosterrà e non farà parte del governo Draghi, ma dall’opposizione valuterà con la serietà e la responsabilità che ha dimostrato fino ad oggi le proposte che il futuro esecutivo porterà in Parlamento. E se le riterrà giuste e utili non avrà problemi a votarle…».

d.m.