Allora avvocato Paolini, tutto è bene ciò che finisce bene?
«Beh, sarebbe più appropriato dire che “chi ben comincia è a metà dell’opera”. In effetti siamo all’inizio di una complessa operazione ma sicuramente le parti al momento del non ritorno hanno mostrato responsabilità e senso istituzionale; i sindaci hanno ritirato la diffida con l’avvertimento di una esecuzione coatta e la Sateca ha manifestato l’intenzione di restituire i beni. Anzi uno l’ha restituito sin da subito».
Quindi come si procederà ora?
«Da lunedì le parti si incontreranno per concordare sia tempi e modalità di restituzione dei beni di proprietà comunale e sia la forma della riassegnazione di una parte degli stessi beni indispensabili per lo svolgimento delle attività termali».
Quindi il nuovo gestore sarà sempre Sateca?
«I Comuni – in qualità di concessionari delle acque – hanno manifestato l’intenzione di redigere un bando e di individuare mediante la conseguente gara, un gestore che sia in grado di svolgere il servizio termale sulla base di un regolamento già approvato dai Consigli Comunali.-
Tuttavia, poiché – anche per le difficoltà del momento – non è stato avviata la procedura, è stato chiesto a Sateca di continuare a gestire sino al momento del subentro di un nuovo soggetto legittimamente e validamente individuato.
Tutta questa fase – cioè riassegnazione e definizione di un nuovo accordo temporaneo – inizierà lunedì».
E quando si concluderà?
«Dovrebbe perentoriamente concludersi entro il 21 gennaio.
Come ho detto sarà una trattativa complessa e non facile ma se si mantiene lo spirito costruttivo dimostrato ieri da tutti e, devo dirlo, in primis dai sindaci e dai loro avvocati, si arriverà ad una conclusione equa e soprattutto rispettosa dei due obiettivi di interesse generale e sociale: l’erogazione di un servizio pubblico e la tutela della occupazione».
I.T.