Mandano allo sbaraglio i più piccoli e preservano i più grandi. «Strano questo Tar e questi genitori» ma Spirlì, come accennato già da “il Fatto di Calabria”, non si ferma e va avanti dichiarando “guerra” alla sospensiva. «Non possono decidere pochi genitori per tutti gli altri. Ci opporremo alla pronuncia del Tar di oggi che lascia i giovani delle superiori a casa fino al 31 gennaio ma, al tempo stesso, dice che i bambini di medie ed elementari devono rientrare a scuola da lunedì».
«Da lunedì – dice ancora Spirlì –, la Calabria non sarà in zona gialla, ma in quella arancione: sarà chiusa e nessun adulto potrà uscire se non per andare dal medico o a lavorare. I bambini e gli adolescenti, invece, potranno farlo. Loro, evidentemente, non corrono rischi, in pericolo ci sono solo i ragazzi dalla prima superiore in poi e tutte le altre persone fino ai 99-100 anni».
«Non si può andare avanti in questo modo, è una follia. Poche decine di genitori non possono decidere per un’intera regione e per centinaia di migliaia di famiglie. Faremo tutto il possibile rimanendo nella legalità e utilizzando tutti gli strumenti democratici per rispondere a questa pronuncia. I legali dell’Avvocatura – spiega il presidente – stanno già lavorando per opporsi a questa decisione e mi auguro che ne possa arrivare un’altra in tempi altrettanto rapidi, considerato che, da lunedì, la Calabria sarà in zona arancione. È importante che i ragazzi siano tutelati. I genitori che vogliono tenere i figli a casa sono nel giusto, visto che nessuno è in grado di garantire la sicurezza nelle scuole. In questo momento serve buonsenso».
Guerra aperta, quindi, e a colpi di carte bollate d’urgenza. Con Spirlì che sente dalla sua l’obbligo di tutelare ragazzi e bambini e sente dalla sua soprattutto il “vento negativo” che arriva da Roma. «Ho parlato con Speranza al telefono, mi ha detto in anteprima che avrebbe firmato la zona aranzione per la Calabria. È giusto così, dobbiamo proteggerci. La situazione è seria». E che fosse seria, la situazione in Calabria, ci ha messo qualche slide di troppo l’Iss in conferenza stampa a confermarlo. La Calabria è tra le tre regioni con indice Rt sempre sopra 1, anche nella sua formulazione minima. La media dell’Rt calabrese è di 1,14, «chiaro segno di un aumento certo dei contagi nei prossimi 14 giorni». Arancione tendente al rosso, quindi. Di male in peggio tant’è che il decreto che entrerà in vigore domenica e che colloca la Calabria in regime di restrizione 2 sarà quasi certamente prorogato alla scadenza. In un contesto ad alto rischio e certificato dall’Iss la riapertura delle scuole con sentenze di sospensiva a benerficio di poche famiglie rappresenta, secondo Spirlì, «una follia». Nelle prossime ore inevitabili ulteriori sviluppi…
I.T.