Ultima curva per Miozzo, il ginecologo che si è specializzato nello Zimbawe

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico grande favorito ormai per la “scottante” poltrona di commissario alla sanità di Calabria (dopo la notte dei lunghi coltelli in Cdm). Profilo identitario, quello del medico della Prociv nazionale, dalla forte esperienza nel campo della cooperazione (forse un po' meno in quello del management...)

Dopo la notte dei lunghi (e scontati) coltelli in Consiglio dei ministri c’è un ultimo tassello che manca al raggiungimento dell’obiettivo da parte del premier Conte. Il premier che dopo aver “bruciato” Mostarda con la velina di Casalino passata al Corriere della Sera sapeva benissimo che altrettanto sarebbe accaduto con la nomination avanzata dal Movimento Cinquestelle, il prefetto Varratta. Post mortem e a giochi consumati la partita è poi venuta fuori, anche nei dettagli. Troppo spinto dal Pd per poter passare (Mostarda) e di riflesso irricevibile qualsiasi nome Cinquestelle (Varratta). Questo a grandi linee il progetto di Conte che ora immagina sui residui bellici di piazzare il nome tutto suo, o quasi tutto suo. Manca solo l’ultima curva, l’ultimo chilometro. Incassare un sì definitivo da parte di Agostino Miozzo, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico e medico in organico al dipartimento della Protezione civile nazionale. Volto ormai noto in tv, quello di Miozzo. Il 2020 targato Covid lo ha restituito al grande pubblico con il suo incedere sornione e prudente, raramente sopra le righe. Miozzo nel mirino di Conte che con parecchie ore di ritardo prova così a chiudere i conti con la Calabria ma soprattutto con la sua stessa credibilità dal momento che negli studi di La 7 dava già per fatta la nomina del commissario ben prima il rituale Consiglio dei ministri, questione di ore lasciava intendere. E invece, nel Consiglio dei ministri nottetempo e dai lunghi coltelli, altra fumata nera col rischio stavolta di perdere più di qualche “faccia”, compresa quella del premier ovviamente.

Miozzo quindi ultima istanza per Palazzo Chigi e più d’uno ormai lo considera commissario di Calabria in pectore («mia moglie è d’accordo» ha confessato il medico parafrasando la tragica uscita dell’ex rettore della Sapienza). Ma chi è, professionalmente, Agostino Miozzo?

Non c’è molto sulla sua biografia che sia raggiungibile sottoforma di evidenza “popolare” ma la cosiddetta “amministrazione trasparente” non sfugge agli obblighi per cui qualcosa si rintraccia. Nasce il 30 settembre del 1953 e consegue la laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Milano (è il 1980). Due anni dopo, presso l’Università di Harara, siamo nello Zimbawe, procede con il perfezionamento in Chirurgia ostetrico ginecologica, la specializzazione per farla breve. Partecipa attivamente poi nel 1984 ad un corso dell’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità. Dopo la laurea e la specializzazione i primi passi nel ministero degli Affari esteri e al dipartimento della Cooperazione allo sviluppo. All’inizio degli anni Novanta passa alla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo. Nel 2002 l’approdo alla Protezione civile nazionale.

Un’esperienza quindi di alto livello, professionale e personale, nel campo della cooperazione internazionale e dell’assistenza soprattutto in riferimento ai Paesi più disagiati e del resto la sua specializzazione medica nello Zimbawe qualcosa deve pur dirla, anche se in parte. Se non siamo quindi al “Gino Strada” con la felpa della Prociv poco ci manca anche perché sono quelle figure che per solito si distinguono da lontano, quelle che si sono fatte apprezzare nel campo della cooperazione internazionale e dell’assistenza.

Esperienza manageriale e tecnica-gestionale nel campo della miliardaria (anche in negativo) economia sanitaria? Da quanto è dato di rintracciare nel curriculum pubblicato non se ne intravede traccia. Ma tant’è. Potrebbe essere questo un falso problema, o una falsa aspettativa ormai. Perché il gigantesco “ospedale da campo” di Calabria fa più marketing così…

 

I.T.