Si chiama Francesco Di Castello ma mai come negli ultimi 10 giorni il suo, di “castello”, è senza fortino. Indifeso. Di mestiere, fino al 30 aprile, ha fatto il commissario di Arcea Calabria, l’ente che raccoglie le domande dei coltivatori agricoli ed eroga (a ragion veduta) contributi a forma di euro. Ma il suo contratto è scaduto, appunto, il 30 aprile e nessuno fin qui dalle parti della Cittadella gli ha fatto sapere che ne sarà di lui. Neanche venerdì 8, che a detta di chi ne sa sempre più degli altri doveva essere il giorno buono. Oggi, Di Castello, è commissario del niente perché nelle mani nulla si ritrova. Lui no, ma Arcea che ha guidato formalmente fino al 30 di aprile sì. Eccome. Nel pacchetto di aiuti denominato “Riparti Calabria” proprio Arcea è destinataria della gestione di raccolta ed erogazione dei bonus da 2mila euro a fondo perduto destinati alle partive Iva di Calabria. 40 milioni di euro per 20mila bonifici da 2mila euro che Santelli in conferenza stampa ha garantito che arriveranno entro la fine di maggio. A fondo perduto, sia pure non senza un minimo di istruttoria preventiva. Il punto, però, l’incrocio a semaforo lampeggiante, ora pare essere proprio Arcea. Ci eravamo già occupati del fatto che non è chiaro se può liquidare imprese “altre” che non siano quelle agricole, se possiede o meno queste prerogative nel suo statuto o se non sia necessaria una deliberazione ulteriore della giunta, per non dire una variazione di bilancio da parte della stessa Arcea (che muove annualmente 20 milioni e che ora se ne ritroverà 40 solo per i bonus da liquidare). A questi interrogativi ora si aggiunge un dato certo e cioè la “guida” che sostanzialmente manca ad Arcea. Il commissario Di Castello è scaduto il 30 di aprile e qui non c’entra niente lo spoil system “interpretabile” del 17 aprile, se cioè si è fuori automaticamente o meno senza comunicazione ulteriore. Qui gli è scaduto proprio il contratto che non si intende assolutamente prorogato fino a prova contraria. E come si procederà ora per la gestione e liquidazione della pratica “bonus” del “Riparti Calabria”? Si prorogherà il contratto a Di Castello o si andrà alla ricerca di qualche altro commissario o direttore generale, magari con pubblicazione del bando? In caso contrario, ad Arcea, mancherà la “penna” nella giacca per firmare i mandati di pagamento…
I.T.