È il 13 maggio e il primario di Diagnostica per immagine dell’ospedale Paola-Cetraro Antonio Lopez pubblica sui social un video a proposito dei tamponi a centinaia riposti nel frigo del deposito del 118 di Cosenza, in attesa di essere processati ovviamente. È il caso sostanzialmente sollevato dal deputato Cinquestelle Sapia e che poi è stato ripreso anche da altre forze politiche in consiglio regionale. Il materiale pubblicato viene poi ripreso dallo stesso Sapia che dà conto di un messaggio telefonico ricevuto. Il caso scotta e tiene banco ma al direttore sanitario dello stesso ospedale, Vincenzo Cesareo, la condotta del primario Lopez non va giù al punto che venerdì 15 invia una richiesta di chiarimenti azionando sostanzialmente l’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. «Come è noto le riprese video o fotografiche all’interno di strutture sanitarie da parte di professionisti dipendenti – scrive Cesareo a Lopez e a Zuccatelli – possono avvenire esclusivamente nel rispetto della normativa sulla privacy. Per procedere alla diffusione di una fotografia o di un video è sempre necessario il consenso espresso dai soggetti che vi compaiono mediante il rilascio della cosiddetta liberatoria. La condotta illecita – continua Cesareo – è riscontrabile nell’atto di diffondere o servirsi di file multimediali dandone notizia e offrendoli alla vista di terzi. Infine – scrive sempre Ceareo – non si capisce a quale titolo la S.V. si rechi presso la centrale operativa del 118 per approvvigionarsi di Dpi atteso che la fornitura degli stessi viene garantita dal servizio farmaceutico che li invia all’ufficio preposto della direzione sanitaria dell’ospedale. Voglia presentare nei tempi contrattualmente previsti eventuali controdeduzioni».
I.T.