Commissioni, palla al centro

Tallini "cede" e riconvoca il consiglio per rieleggerle daccapo

“L’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni è un atto pienamente legittimo”. È quanto afferma in una nota il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, che aggiunge: “Il Segretariato Generale del Consiglio regionale ha esaminato con attenzione e scrupolosità la diffida-ricorso proposta dagli undici Consiglieri regionali di minoranza con cui si chiede l’annullamento dell’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni consiliari, nonché la sospensione delle procedure di costituzione delle stesse commissioni e di conferimento di incarichi di collaborazione presso le strutture speciali degli stessi organismi consiliari”.

Infondato un eventuale ricorso al Tar. “La risultanza più importante di questa puntuale verifica – spiega il presidente del Consiglio regionale – è che il paventato ricorso al Tar in caso di mancato accoglimento della diffida non avrebbe alcun fondamento giuridico in quanto risulterebbe viziato da difetto assoluto di giurisdizione, poiché lederebbe le attribuzioni costituzionali riconosciute ai Consigli regionali”. Detto in altre parole, l’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni “è un atto pienamente legittimo in quanto non è un atto amministrativo, bensì una decisione strettamente collegata alla potestà di auto organizzazione del Consiglio ‘con carattere di essenzialità e diretta incidenza, tale che, in sua mancanza, l’attività del Consiglio […] sarebbe menomata o ne sarebbe significativamente incisa’”.

“Non intendo sottrarmi a questa responsabilità”. “Inoltre – continua Tallini – i dirigenti ci ricordano l’esigenza di tutelare la funzione legislativa regionale che il Consiglio deve potere esercitare ‘in piena autonomia politica, senza che organi ad esso estranei, possano vincolarla né incidere sull’efficacia degli atti che ne sono espressione’. L’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni è pertanto un atto organizzativo interno di un organo a competenza legislativa. Lo stesso Segretariato Generale ha individuato nel presidente del Consiglio regionale, garante delle prerogative e delle garanzie dell’esercizio dei diritti dei consiglieri regionali, il soggetto istituzionale competente a decidere sulla diffida-ricorso e a ricercare la risoluzione del contenzioso. Non intendo sottrarmi a questa responsabilità, anche perché sono sinceramente preoccupato per il vulnus democratico creatosi con la non partecipazione al voto delle minoranze e per la situazione di stallo nell’attività dell’Assemblea regionale”.

Accolto comunque il ricorso per “superare l’impasse”. “Senza entrare nel merito giuridico del contenzioso – sottolinea Tallini – ed esclusivamente come contributo alla chiarezza e alla distensione dei rapporti politici, nonché all’esigenza che la minoranza partecipi in maniera convinta e costruttiva ai lavori delle Commissioni, ho deciso di accogliere la diffida-ricorso presentata dai Consiglieri regionali di opposizione. Non perché ne riconosca la fondatezza, come del resto si evince dal parere degli Uffici del Consiglio, ma per superare questa impasse, ripristinare la fisiologica dialettica politica maggioranza-opposizione, mettendo rapidamente le Commissioni nelle condizioni di operare nell’interesse preminente della Calabria. Mi sono assunto questa responsabilità, perché non intendo mantenere oltre una situazione di paralisi istituzionale dell’Assemblea. Mi auguro che nessuno ceda alla tentazione di strumentalizzare, in un senso o nell’altro, questo atto di responsabilità e di imparzialità compiuto dalla Presidenza”. “Non ho dubbi – conclude il presidente del Consiglio regionale – che tutti i Consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, contribuiranno a ristabilire corretti rapporti politico-istituzionali all’interno dell’Assemblea che, come tutti sanno, è attesa da un enorme carico di lavoro”.