“Non è mio costume mettere in piazza comunicazioni e fatti privati che dovrebbero attenere allo svolgimento del mio lavoro e del mio ruolo di rappresentante sindacale all’interno dell’Arma dei carabinieri. Eppure quanto accaduto pochi giorni fa, merita una riflessione non solo e non tanto poiché riguarda circostanze di evidente interesse pubblico ma soprattutto perché mette in risalto alcune condotte a mio avviso francamente ingiustificabili poste in essere dalla scala gerarchica.
I fatti
In data 8 maggio 2020, il Fondo assistenza dell’Arma dei carabinieri inoltrava ufficiale
comunicazione (prot. 31/47-1-2020 OP) con la quale rinunciava ad acquisire le 1.500 mascherine di protezione che il Nuovo sindacato carabinieri Calabria, in collaborazione con il Codacons, era riuscito a recuperare attraverso donazioni private.
Il rifiuto veniva giustificato con la motivazione “di non creare disguidi e alterazioni distributive sul canale logistico di supporto ai Reparti Arma”.
Nella stessa nota veniva “consigliato” di devolvere il materiale proposto ad associazioni e strutture solidali presenti sul territorio, cosa che certamente faremo ritenendo pienamente legittima la decisione degli Uffici preposti di non ritirare i dispositivi di protezione.
Ma se quest’ultima disposizione è pienamente giustificata, riteniamo invece del tutto immotivata, arbitraria e sinceramente inaccettabile la disposizione di indirizzare la notifica al sottoscritto ma non in qualità di segretario del NSC Calabria ma di App. Sc. presso il Comando carabinieri nel quale presto servizio.
In mancanza di spiegazioni, è più che legittimo il dubbio che un tale atteggiamento sia motivato dal tentativo di arginare e stigmatizzare l’attività sindacale dispiegata finora sul territorio di competenza.
Se così non fosse – e lo auspichiamo –, se cioè la decisione di non interloquire direttamente con la nostra Organizzazione fosse dipesa solo da una svista, da una leggerezza commessa da chi ha disposto la notifica, siamo pronti a fare noi il primo passo per avviare una stagione di confronto e concertazione al fine di rendere sempre più produttiva e funzionale la grande famiglia dell’Arma dei carabinieri.
Ma in caso contrario, se tutto ciò fosse in realtà stato determinato da un atteggiamento ostile tuttora presente verso le organizzazioni dei lavoratori, il NSC Calabria ribadisce di essere in campo e di volere restare al fianco dei colleghi a tutela dei diritti e delle prerogative di tutti: siano essi capi o subordinati”.
Amedeo Di Tillo – Segretario regionale Nuovo sindacato carabinieri Calabria