Il voto libero e di coscienza espresso sulla base di un programma, piuttosto che condizionato da scambi di piaceri e vincoli, passerà il prossimo 3 e 4 ottobre da quanto succederà a Guardia Piemontese, dove il sindaco uscente Vincenzo Rocchetti si ripresenta avendo come competitor una donna, Antonella D’Angelis.
Questo in funzione della ricandidatura del sindaco uscente, Vincenzo Rocchetti, che secondo i lavoratori delle Terme Luigiane, insieme al sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio, ha portato irresponsabilmente e scarsa competenza amministrativa/gestionale alla chiusura delle Terme Luigiane, avendo in prospettiva il decorrere di diversi anni per una riapertura in sicurezza e produttività. Tutto questo per una inconsulta e disordinata azione di riappropriazione dei beni comunali del compendio termale, iniziata con la ricusazione di un accordo di transizione naturale di passaggio, tra una vecchia e nuova gestione contrattuale, sottoscritto dallo stesso Sindaco l’8 febbraio 2019, presso la Prefettura di Cosenza, ratificato successivamente anche dal Consiglio comunale; nonché per la mancata elaborazione e pubblicazione di un bando europeo mirato alla ricerca di un nuovo sub concessionario, trasformato in un semplice avviso pubblico di ricerca di manifestazioni d’interesse, anch’esso con la prospettiva di aggravare ed allungare i tempi di piena funzionalità delle Terme Luigiane.
Una situazione di sofferenza, delusione ed amarezza che ha portato i lavoratori a ritrovarsi per esprimere in un documento nei confronti del Sindaco Rocchetti la loro accusa ed invito agli elettori del Comune a non votarlo per aver tradito quanto si era impegnato a fare nelle precedenti elezioni del 2016 in cui affermava: “…impegno primario di questa Amministrazione è quello di lavorare intensamente… all’individuazione di un nuovo gestore con la procedura del Bando Europeo…come concordato con la Regione Calabria” e ancora “Obiettivo principale dell’Amministrazione è quello di sviluppare in modo esponenziale tutte le attività della Stazione Termale, rendere la stessa più appetibile ai flussi turistici nazionali ed esteri, allungare al massimo il periodo di apertura al fine di assicurare a tutte le attività economiche e produttive del territorio e dell’intero comprensorio un maggior sfruttamento delle stesse. Tutto ciò con una forte ricaduta sull’occupazione che, certamente, risulterebbe fortemente incrementata e molto destagionalizzata”.
“Ad oggi – dicono i lavoratori nel loro documento – possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che Rocchetti, non solo ha disatteso completamente le promesse elettorali di 5 anni fa, ma è riuscito a conseguire il risultato peggiore nella storia degli amministratori comunali guardioli: le Terme Luigiane dopo 84 anni di onorata attività sono chiuse, la preziosa acqua termale viene riversata abusivamente in mare, 250 lavoratori diretti a casa, migliaia di lavoratori dell’indotto privati di ingenti introiti economici, attività economiche e produttive che hanno lavorato per il mese di agosto in maniera dignitosa e che adesso, come accaduto già a maggio, giugno e luglio, a differenza degli altri anni, non hanno visto nemmeno l’ombra di un cliente”.
Nel predisporre questo scempio che ha portato alla chiusura degli stabilimenti termali con la deviazione dell’acqua delle sorgenti nel torrente “Bagni” si è partiti con lo slogan “Via il Monopolio” senza avere reale contezza del quantitativo di acqua sulfurea termale disponibile e delle proprietà chimiche, fisiche e biologiche delle stesse, che hanno una pericolosità di trasferimento oltre le tre strutture termali collocate nei pressi.
“Chiunque – prosegue il documento – avesse avuto realmente a cuore lo sviluppo della stazione termale,avrebbe cercato esperti di primo livello ed investito risorse economiche per la redazione del Bando Europeo, anziché impegnare cifre astronomiche per la moltitudine di cause legali che stanno drammaticamente prosciugando le casse del Comune (per non parlare delle richieste di risarcimento delle quali dovranno rispondere) a danno esclusivo dei cittadini. Ci si è impegnati assurdamente per estromettere un’azienda produttiva e funzionante, che ha dato lavoro a 250 persone, lasciando un polo termale d’eccellenza quale è sempre stato quello delle Terme Luigiane completamente chiuso”.
“Con la sua ricandidatura alle prossime votazioni del 3 e 4 ottobre Vincenzo Rocchetti, sinonimo di fallimento e mala politica – dicono ancora – è diventato anche sinonimo di “attaccamento patologico alla poltrona. Il suo programma elettorale è copia “quasi conforme” al precedente del 2016. In particolare per le attività termali troviamo sempre la stessa identica promessa di “rilancio esponenziale dell’attività termale per renderla più appetibile ai flussi turistici nazionali ed esteri, prevedere l’apertura per tutto l’anno, al fine di assicurare a tutte le attività economiche e produttive del territorio e dell’intero comprensorio un maggior sfruttamento delle stesse. Tutto ciò con una forte ricaduta sull’occupazione che, certamente, risulterebbe fortemente incrementata e molto destagionalizzata”.
Del resto la stessa campagna elettorale che ha svolto finora ha raggiunto il limite della incoscienza politica con l’intervento del suo candidato Pisano, il quale durante un suo comizio “Ci ha augurato a noi dipendenti Sateca di riprendere il lavoro fra 4 o 5 anni, con la leggerezza e la superficialità di chi non ha evidentemente mai provato la mortificazione e le conseguenti difficoltà del vedersi privati della propria occupazione, della propria dignità e del proprio stipendio”. Un periodo di tempo abbastanza lungo, peraltro previsto anche dalla lettera inviata a coloro che hanno manifestato il loro interesse a concorrere ad acquisire la sub concessione delle acque termali e la gestione del vecchio stabilimento San Francesco, per il quale è stato previsto un periodo di tre anni per la sua ristrutturazione creando una desolazione grave dell’area come mostrano le immagini fotografiche allegate.
“Tra i tanti, questo – conclude il documento dei lavoratori – è il motivo più grave per cui Rocchetti merita di perdere questa tornata elettorale, per non continuare a danneggiare il territorio e la comunità di Guardia Piemontese. Non abbiamo remore nell’augurarglielo perché sappiamo che, per quanto l’idea di rimanere senza lo stipendio da Sindaco lo faccia tribolare, lui ha il suo lavoro alla forestale che gli garantisce una vita dignitosa, a differenza di molti di noi lavoratori termali che invece senza quel lavoro, che per colpa sua ci è stato tolto, non sappiamo come arrivare a fine mese. Il nostro appello “non votate Rocchetti”si rivolge a tutti i cittadini residenti a Guardia Piemontese che vogliono un paese migliore e “normale” fuori dalle logiche dei “faraoni” che credono che le loro dinastie siano eterne e che si spartiscono il paese da sempre a danno dei più”.
Ecco perché l’affermazione fatta ad inizio servizio, che da Guardia Piemontese passa la dimostrazione o meno del voto libero e di coscienza dei calabresi, che viene espresso sulla base di un programma, piuttosto che da situazioni legati a scambi di piaceri e vincoli, diventa un esempio da mostrare e valutare. Sarà compreso tutto questo per dare dimostrazione, con intelligenza e consapevolezza, di una maturità destinata a creare sviluppo e crescita culturale ed economica? E’ quanto si chiedono in tanti.
(Franco Bartucci)