Quegli 80 Psicologi a basso costo che mantengono attivi i servizi delle ASP

Trasferiti nel 2008 dalla Regione non sono ancora inquadrati negli organici né hanno un contratto di lavoro

In tempi di emergenza per Covid-19, ci si rende conto anche dell’importanza di avere, tra le risorse umane di una ASP, la figura dello Psicologico, professionista di riferimento per pazienti e familiari in situazioni complesse, che derivano dai timori del contagio, da misure di isolamento, solitudine, lutti, incertezze economiche, infodemia, ma anche di sostegno al personale sanitario impegnato a combattere in prima linea.
Ancor più in tempo di emergenza per Covid-19, però, la FP CGIL pretende fortemente che le Direzioni strategiche delle Aziende Sanitarie Provinciali prendano finalmente atto che i Servizi Psicologici delle Aziende Sanitarie calabresi sono sostanzialmente mantenuti attivi a tempo pieno grazie all’impegno degli Psicologi trasferiti nel 2008 dalla Regione Calabria. Abbiamo richiesto ripetutamente alla Regione e alle ASP, e chiediamo ancor più oggi, di assumere un comportamento responsabile e trasparente verso questi professionisti, per stabilizzare nel modo più giusto la loro posizione lavorativa, prima di pensare a nuove assunzioni.
Per come già noto, si tratta di psicologi che da decenni adempiono a tutti i doveri loro richiesti, con autonomia professionale e relativa responsabilità ma a cui, purtroppo, ancor oggi non sono stati riconosciuti i più elementari diritti del lavoro. Non sono stati inseriti nella dotazione organica (dopo il trasferimento obbligatorio in piano di riordino), quasi un sommerso in un’azienda pubblica; non gli è stato applicato il CCNL Sanità specifico e unico per laureati non medici, né alcun contratto; sono discriminati professionalmente ed economicamente, poco retribuiti: circa la metà del compenso riconosciuto ai colleghi con cui lavorano gomito a gomito per lo stesso lavoro.
La FP CGIL regionale ha lottato insieme a loro, in tutti questi anni, attraverso incontri, tavoli tecnici e di contrattazione, con la struttura del Commissario ad Acta e il Dipartimento Regionale Salute, ma anche con le ASP, per ottenere la regolarizzazione di un lavoro svolto senza il dovuto riconoscimento. La pubblica amministrazione non può consentire prestazioni di lavoro “nero” all’interno dei propri servizi.
Nell’incontro che la FP regionale, insieme ai rappresentanti degli psicologi, ha avuto con il Commissario Cotticelli e il Direttore Generale Belcastro, a gennaio 2020, abbiamo concordato una linea di intervento organica e complessiva, dandone comunicazione al Ministero della Salute e impartendo indicazioni chiare alle ASP, per la normalizzazione della situazione lavorativa degli 80 psicologi che già mantengono attivi i servizi; e al contempo, di procedere al blocco delle assunzione di nuovi psicologi, anche per valorizzare le professionalità interne e per un contenimento dei costi.
Apprendiamo che, proprio in questi giorni delicati di emergenza coronavirus, in cui emerge l’esigenza di questa figura professionale, invece di impegnarsi in modo responsabile per mantenere gli impegni presi verso gli 80 Psicologi già in servizio, alcune ASP hanno avviato avvisi pubblici per nuove assunzioni, danneggiando e discriminando ulteriormente questo personale.
In particolare la ASP di Crotone ha indetto un Avviso pubblico per 2 posti di Psicologo Dirigente, pubblicato sul BURC il 6/3/2020, senza fare prima una ricognizione corretta del personale. L’ASP di Reggio Calabria ha deliberato il Piano triennale di fabbisogno del personale, il 28/2/2020, ove viene indicato un fabbisogno di 61 nuovi psicologi senza tener conto degli Psicologi trasferiti all’ASP dalla Regione Calabria nel 2008, che attendono di essere stabilizzati. L’ASP di Vibo Valentia nel Piano Triennale del Fabbisogno 2020-2023 non riporta in termini numerici e reali il totale di tutti gli Psicologi che lavorano presso la stessa ASP, trasmettendo informazioni incomplete ed imprecise al Commissario ad Acta e al Dirigente Generale Dipartimento del Tutela Salute.
Da tutto ciò emerge come le istituzioni regionali, consentendo e non ostacolando l’iter di queste procedure, non intendano rispettare gli accordi sottoscritti con il nostro sindacato. Purtroppo dobbiamo registrare il ripetersi di tale comportamento anche su altre vertenze.
La Segretaria Generale Alessandra Baldari ha chiesto un incontro urgente al Commissario e al Dipartimento Regionale, per intervenire prontamente presso le ASP al fine di bloccare gli atti che non tengono conto di quanto già concordato e dare soluzione definitiva a questa annosa vicenda.
Franca Sciolino*
Segreteria FP CGIL Calabria