Quali effetti produrrà il nuovo piano finanziario dell’Unione sulla Calabria? La programmazione 2020-2027 che rimodula il budget europeo rischia di tradursi in tagli radicali ai fondi di coesione e alla politica agricola, almeno 160 milioni di euro, secondo il M5S. Quasi 4 miliardi per tutto il Sud.
Già annunciati emendamenti per correzioni e modifiche alla proposta del Quadro finanziario pluriennale presentato dal presidente Jean-Claude Junker.
Ma intanto la Regione vanta in Europa buone pratiche e una buona performance. Non rischia il disimpegno automatico dei fondi strutturali, quella particolare procedura (art. 136 del Regolamento Ce 1303/2013) che cancella i finanziamenti di cui, dopo tre anni, l’ente non abbia presentato domanda di pagamento all’Ue.
«Centosesantasette milioni di euro è la quota comunitaria da spendere entro la fine dell’anno, per confermare il raggiungimento dei target finanziari stabiliti, a fronte dei 272 milioni concordati con Bruxelles», riferisce l’Autorità di gestione del Por Calabria Paola Rizzo. Con le risorse comunitarie disponibili (Por e Psr) la Calabria sta attivando interventi per oltre 3,5 miliardi di euro, eliminando gli sprechi e i ritardi del passato, per ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali che ancora l’attanagliano (come il più alto tasso di disoccupazione giovanile secondo Eurostat: 55,6%). Attualmente l’avanzamento del Programma operativo regionale (14 gli assi prioritari riferiti al Fondo europeo per lo sviluppo regionale e al Fondo sociale europeo) è al 74,3%: attivate procedure per 1,767 miliardi di euro di fondi Ue per una dotazione complessiva di 2.378.956.842,00 di euro. Centosessantasette quelle già avviate o in corso di avvio, di cui 44 i bandi. «Queste performance sono frutto di una logica e di una governance attenta ai risultati e indirizzata a garantire la qualità e la piena attuazione del Por 14-20 – continua Rizzo – I numeri e i dati ufficiali ci confortano, il percorso che abbiamo avviato può offrire grandi margini di sviluppo». Procedure digitali facilitate, trasparenza e informazione, le principali strategie del cambiamento. Da un recente studio condotto dall’università di Bologna e di Vienna, nell’ambito del progetto Perceive (Horizon 2020) sul comportamento su Facebook e Twitter di 10 enti regionali e locali, la Calabria, con un account dedicato alla politica di coesione, gestito da un team di professionisti, è risultata “un caso molto interessante e possibile buona pratica” da imitare. Il 15 maggio, nella sede della Regione Calabria, l’università di Bologna parteciperà a un workshop sulle strategie di comunicazione dei Programmi operativi regionali.«Il Por deve essere un’occasione per migliorare e crescere, non uno strumento di mera spesa pubblica», afferma il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Digitale, sicurezza del territorio, servizi collettivi (acqua, rifiuti, depurazione), beni comuni (17 bandi per beni culturali, aree archeologiche, tutela ambientale) scuola, formazione e lavoro, processi di innovazione e competitività del sistema produttivo, i punti nevralgici del programma.Relativamente all’avanzamento finanziario, il Fesr registra impegni per circa il 28,5% e pagamenti per il 6,6%. Nell’ambito degli assi, le migliori performance sono riferibili all’asse 5 “Prevenzione dei rischi” (impegni 93,6%, pagamenti 43.5%), l’asse 7 “Sviluppo delle Reti di Mobilità Sostenibile” (impegni 45%, pagamenti 16,2%), l’asse 4 “Efficienza energetica e Mobilità sostenibile” (impegni 38,6, pagamenti 0,3%) e l’asse 2 “Sviluppo dell’agenda digitale” (impegni 32,8%, pagamenti e spese certificate 11%). Il Fondo sociale europeo ha raggiunto un livello di impegni e pagamenti del 2,6% e del 2% della sua dotazione. Rispetto alla dotazione finanziaria l’avanzamento degli impegni è in totale del 24,8%, i pagamenti al 5,9%. «Siamo in una fase matura e i risultati raggiunti sono la dimostrazione che i nostri territori, soprattutto le realtà difficili come la nostra, hanno bisogno dell’Europa», aggiunge il presidente Oliverio. Azzerato il rischio di disimpegno automatico anche per il programma di sviluppo rurale (Psr), che sostiene e finanzia le azioni per il settore agricolo-forestale. Superato già in ottobre l’obbligo di spesa minima di circa 200 milioni di euro entro il 31 dicembre 2018. Non solo: la previsione è quella di raggiungere nuove premialità (70 milioni di euro) considerati i risultati ottenuti per ogni misura del Psr. Ma per altri adempimenti burocratici la situazione è critica: il Sin, sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura, sta provocando estremi ritardi nei pagamenti (Psr, domande uniche) per anomalie al sistema informatico. E non solo in Calabria.
Così si legge su “Il sole 24 ore”.