“Esprimiamo forte preoccupazione per l’atteggiamento assunto dal governo regionale in merito all’attuazione del processo di stabilizzazione dei lavoratori ex Lsu ed ex Lpu in servizio presso gli enti regionali”. Lo sostengono, in una nota congiunta, Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uiltemp. Secondo i sindacati “il decreto regionale del 26 aprile 2018 relativo all’attivazione del piano di stabilizzazione dei lavoratori compresi negli elenchi della Regione non include i lavoratori attualmente utilizzati a Calabria Verde, Arsac, Arpacal. Non si comprende a questo punto il comportamento del governo regionale che – osservano Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uiltemp – nei mesi scorsi, nell’invitare i Comuni a procedere con il rinnovo delle contrattualizzazioni, si era contestualmente e formalmente impegnato a definire al piu’ presto la stabilizzazione dei propri lavoratori ex Lsu-Lpu attraverso l’approvazione di un’apposita legge regionale. Per questi motivi non e’ spiegabile quanto sta avvenendo, considerata anche la circostanza della pubblicazione del decreto 3969 finalizzato proprio ad avvalersi dei fondi ministeriali in modo da attingere alla quota annuale di 50 milioni di euro destinati dal governo ai precari calabresi per il piano di stabilizzazione 2018-2020”. I sindacati concludono: “A fronte della situazione venutasi a creare Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uiltemp, in mancanza di risposte certe e definitive e in presenza di ulteriori incomprensibili ritardi da parte del governo regionale, preannunciano iniziative di mobilitazione che proseguiranno fino a quando non verra’ superata l’attuale fase di stallo che sta provocando legittime e sacrosante tensioni tra i lavoratori interessati”. (AGI) Cz2/Ros