“Saint Jean de Port- Santiago de Compostela.780 chilometri. Passa, strada, sassi, terra, pioggia, sole, vento volti, occhi. Storie che si intrecciano tra loro. Vite che sanno di strada. Strada che parla di vita. Una vita come un cammino. Un cammino come la vita. Tra un passo e l’altro, la memoria che si fa storia, racconto, condivisione”. Sono parole queste dell’Arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, nella prefazione, al libro di Piero Praticò e Gregorio Corigliano “Santiago” pubblicato da Città del Sole editrice. Ricordare è riportare al cuore, ed è quello che Gregorio Corigliano, fa nel suo libro, scrive don Battaglia, che è stato presidente del centro calabrese di solidarietà di Catanzaro. In un dialogo tra amici, riporta alla mente ed al cuore di Piero Praticò i passi percorsi, le emozioni vissute, la storia e la curiosità di un cammino di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita. Come ricorda mons. Battaglia, Paulo Coelho, nel suo libro “Il cammino di Santiago” scrive. “ le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi in cui sono attese” e sembra che queste pagine del libro di Corigliano e Praticò siano una strada che ti conduce dentro di te, che ti aiuta a riconoscere i tuoi punti forza, a scoprirti e ad accoglierti fragile, ad avere il coraggio di non fermarti e di continuare a camminare”. Quando Piero Praticò mi ha raccontato e fatto leggere la sua avventura di viaggio non potevo crederci: il ragazzo, l’uomo che avevo conosciuto nel movimento giovanile della DC, a Reggio, negli anni ’70 e ’80, riflessivo, attento, curioso, si era imposto- dice Corigliano- ed era riuscito, incredibilmente, a raggiungere quella meta che tutti, o meglio in tanti, avremmo voluto scoprire. Non ci avrei giurato ma dalla lettura attenta ho colto, aggiunge, la volontà, la perseveranza, la forza, che, nonostante brevi momenti di scoraggiamento dovuti alla fatica, Piero ha avuto per giungere a Santiago, con gli occhi ed il cuore, sostiene mons. Battaglia, di chi sa stupirsi e mettersi in gioco. Praticò, riconoscendo ed apprezzando l’impegno professionale di Corigliano, che è stato Caporedattore della Rai in Calabria, si sofferma, con particolare inediti e sconosciuti ai più, su San Giacomo il Maggiore uno dei dodici apostoli di Gesù, fratello di San Giovanni l’Evangelista. E Santiago, spiega Praticò, nasce dall’Unione di “Santo” e “Yago”, forme arcaiche della lingua spagnola che fanno riferimento, appunto, a San Giacomo. E Compostela? Secondo la Legenda aurea, il corpo di Giacomo, decapitato in Palestina, fu portato dai discepoli sulle coste della Galizia. I resti furono trovati in un campo illuminato da stelle cadenti, denominato campus stellae (campo della stella), dal quale deriva l’attuale nome di Santiago de Compostela, il capoluogo della Galizia. Un giornalista ed un direttore di banca, dunque, insieme per parlare di questo Cammino.