Il 26 febbraio 2014 ci lasciava Paul Russotto, interprete storico dell’espressionismo astratto americano, artista molto vicino all’Europa (Parigi e la scuola di De Kooning) e al Sud Italia. Altomonte protagonista, vuole ricordare la figura del maestro, in un momento storico in cui l’Arte e l’offerta culturale rivestono un valore fondamentale. Il lungo periodo di “buio” che stanno attraversando i poli museali e i luoghi di interesse culturale a livello mondiale, ha indebolito l’attenzione verso le espressioni artistiche contemporanee e fatto trascurare spesso il patrimonio storico-artistico presente.
Altomonte ospitò il maestro Russotto nel 2009 con una mostra antologica di oltre 60 opere a cura del critico d’arte Alan Jones, autore della biografia del noto gallerista americano Leo Castelli, nell’ambito della sezione Arti visive del Festival Euromediterraneo, coordinata dall’artista Gianfranco Grosso. In quella occasione, Russotto, affascinato dal borgo medievale e dai suoi tesori come la collezione di Arte sacra del Museo civico, fece omaggio alla comunità di una sua opera. Oggi, a distanza di oltre 10 anni e commemorando l’anniversario della sua scomparsa, Altomonte protagonista vuole riproporre attraverso quella tela un messaggio per aprire un confronto tra passato, presente e futuro in una visione prospettica, auspicando un rilancio dell’Arte nelle sue forme antiche, moderne e contemporenee, attraverso la loro tutela e valorizzazione, e con esse dell’immagine di Altomonte nel mondo.
Esempio tangibile è stato Aliano, piccolo centro della provincia di Matera, luogo natio della mamma di Paul Russotto, Margherita Sarli, dove grazie ad un Museo intitolato alla memoria del maestro, che raccoglie oltre 70 opere selezionate dallo storico dell’arte Giuseppe Appella e donate dal figlio Luca Russotto, si racconta uno spaccato della storia dell’Arte che ha inspirato Russotto nel corso dei suoi 50 anni di produzione.
“Un museo, se ben costruito – ha dichiarato Giuseppe Appella – senza mai dimenticare i rapporti con il territorio, ha sempre ricadute culturali ed economiche, solo che si lavori pensando alle nuove generazioni. Ha bisogno, tuttavia, di curatori esperti e non di volontari che, seppure pieni di entusiasmo, non conoscono il sistema dell’arte e quindi non sanno o non possono lavorare intorno agli artisti”.
“La donazione di Russotto ad Altomonte – ha sottolineato ancora Appella – rappresenta un preciso momento degli sviluppi espressivi dell’arte americana della seconda metà del Novecento. Bisognerebbe trovare il modo di trasferire per un periodo di tempo un gruppo di opere da Aliano ad Altomonte e organizzare una mostra che metta in luce i rapporti di Paul Russotto con gli amici artisti, non solo italiani”.
E ritornando ai musei ha concluso: “Il Museo non è uno spazio che si apre o si chiude quando si vuole o si può. Le Amministrazioni debbono fare ogni sforzo per vivacizzare i loro musei…Le manifestazioni occasionali, l’assenza di programmazione lasciano il tempo che trovano, non incidono sul territorio e non sollecitano visite neppure dai paesi vicini, quindi non aiutano la crescita economica dei nostri paesi. Aliano e un altro paesino lucano, Castronuovo Sant’Andrea (Pz) (che oggi conta 5 musei e una grande biblioteca e dal prossimo giugno aprirà l’Archivio della Scuola di New York “Ellen e Paul Russotto”) hanno fondato tutto sulla Cultura. Gli investimenti in arte contemporanea sono fondamentali per capire non solo il tempo che si vive. L’Arte preavverte sempre, con decenni di anticipo, del tempo che verrà”.