Il vecchio e arcinoto sito dell’ex Legnochimica, siamo nel cuore dell’area industriale di Rende, ospita l’attività di 3 aziende altrettanto note al comprensorio. Calabria Maceri, che confina con il tracciato ferroviario. Al centro JRS Silva Team Ingredient e lungo il lato fiume Crati la centrale a biomasse Ecosesto spa, centrale che nasce con il griffato marchio di Emma Marcegaglia. Come è noto non è né un bel vedere, né un bel odorare, un marchio di fabbrica il cattivo odore in quell’area vasta. Ma si tratta solo di cattivo odore? Basta turarsi il naso, turarlo ai bimbi che entrano a scuola, chiudere le finestre e sperare che il vento spiri da altra parte? Oppure c’è del veleno in quel cattivo odore e quindi nelle acque che scaricano nel fiume Crati? Una cosa è certa, nell’area dove insistono le 3 aziende si trovano pozzetti di scarico e ad oggi è difficile rintracciarne la genesi. Molte volte questi pozzetti sono nascosti da materiale legnoso o spazzatura. Ma in quali condotte scaricano? Finiscono direttamente nel fiume Crati? Il grande “padrone di casa”, il pericolosissimo percolato, dove va a finire? Le acque piovane e di lavaggio di questi piazzali che fine fanno? Le acque usate per le produzioni aziendali dove finiscono? Che tipo di autorizzazioni hanno le 3 aziende e soprattutto le loro attività sono compatibili con l’ecosistema circostante e con i parametri necessari per poter scaricare in pubblica fognatura o nel fiume? Sono autorizzati? Rispettano i parametri? E poi, chi controlla? Arpacal? Ai confini esterni all’area dell’ex Legnochimica, di fianco Ecosesto, accessibile da una strada confinante una concessionaria di automobili, spesso ci sono attività di movimento cumuli di materiale “nero” attraverso pale gommate e questo specialmente nelle ore notturne. Molti si interrogano sulla natura di questo materiale ed è solo il caso di ricordare che si tratta di un’area che in passato è stata oggetto di autocombustione e inquinamento, la procura della Repubblica di Cosenza ha aperto più fascicoli negli anni. Cos’è quel laghetto che sorge di fronte 2 concessionarie di auto che un tempo veniva utilizzato dalla Legnochimica? Di chi è la proprietà attualmente? Come mai non risulta accessibile a nessuno? Eppure, periodicamente, all’interno sono presenti operai che lavorano in questo laghetto vicino al fiume Crati (in foto). Che attività svolgono? E per conto di chi? La sensazione forte, per chi se ne intende, è che ci sia materiale di risulta dell’attività del ciclo produttivo della centrale a biomasse, evidentemente non compatibile con i parametri ambientali.
I.T.
Una “bomba ecologica” nell’area industriale di Rende
Si scrive Ecosesto, ma si può leggere tranquillamente “ecoinquinamento”. Il caso della gestione della centrale a biomasse un tempo di Emma Marcegaglia anche se nel sito insistono anche altre aziende