Un immobile essenziale per la tenuta socio assistenziale della provincia di Cosenza che l’Asp, affittuario ed erogatore del servizio, fa quasi a gara per tenere in condizioni sempre peggiori.
Continua il nostro “viaggio” all’interno della gestione del centro Aias di Serra Spiga a Cosenza. Già detto e documentato con foto delle antenne abusive e private, delle uscite di sicurezza chiuse e dello stato di degrado in cui vengono tenuti archivi e cucina, ora è il turno del clamoroso rischio incendi che incombe come una mannaia h24 dalle parti dell’immobile.
E questo nel mentre siamo in un periodo storico in cui la salute e la sicurezza pubblica rivestono un’importanza crescente nel dibattito sociale e politico. E nonostante ciò, l’Asp di Cosenza pare disinteressarsi di tali tematiche, mostrando indifferenza verso la manutenzione e la sicurezza di un immobile cruciale per la comunità locale.
L’edificio in questione, situato a Serra Spiga e concesso in uso all’Asp da una associazione onlus, si estende su un’area di oltre 8000 mq, circondata da un vasto parco. È una struttura multifunzionale che alloggia, tra gli altri, l’Unità operativa neurologia, il Centro di riabilitazione età evolutiva per i giovani pazienti e la centrale del 118, indispensabile per la gestione delle emergenze mediche. Sebbene fondamentali, tali strutture sembrano trascurate dall’Asp di Cosenza, che non fornisce un ambiente di lavoro e di cura sicuro, adeguato e funzionale.
E siamo al rischio incendi, clamoroso rischio incendi.
Le denunce sia del personale che dei pazienti mettono in evidenza il degrado ambientale dell’area circostante l’edificio. Piante e siepi, abbandonate a se stesse, non solo ostacolano la pulizia dell’area ma compromettono anche la visibilità sia interna che esterna della struttura. L’incuria di queste aree verdi non rappresenta solo un problema estetico o di comfort ma costituisce un serio rischio per la sicurezza di tutti coloro che frequentano l’immobile.
L’espansione incontrollata della vegetazione può intralciare i percorsi di transito e di fuga, compromettendo la sicurezza dei dipendenti e degli utenti. Tuttavia, come detto, il rischio più immediato potrebbe essere l’aumento della probabilità di incendi. Un fuoco in un’area così ricca di vegetazione potrebbe diffondersi rapidamente, e le conseguenze sarebbero disastrose, soprattutto considerando la presenza della centrale del 118.
Ci si chiede, dunque, cosa accadrebbe in caso di incendio? L’Asp di Cosenza ha predisposto misure di prevenzione e risposte adeguate? Le continue segnalazioni del personale e dei pazienti suggeriscono una risposta negativa. Sembra infatti che le norme basilari dei Vigili del Fuoco siano state ignorate, e il piano di emergenza, se esiste, appare gravemente carente. Questa negligenza non solo è inaccettabile, ma potrebbe configurarsi come reato, esponendo l’Asp a conseguenze legali e reputazionali non di poco conto.
È stato inoltre segnalato che all’interno della struttura è stato allestito un locale adibito ad economato, senza rispettare le fondamentali norme di sicurezza antincendio, come la rilevazione di fumi e l’installazione di porte tagliafuoco. Sono state inoltre ostruite con porte di ferro le vie di fuga. Queste gravi violazioni evidenziano un disinteresse totale per le normative di sicurezza, un atteggiamento che non può e non deve essere tollerato.
Paradossalmente, l’azione dei Nas (Nuclei Anti Sofisticazioni e Salute) è rigida e tempestiva nel chiudere strutture private per mancanze anche minori. Eppure, sembra che questi “controlli” e sanzioni si mostrino reticenti quando si tratta di valutare il degrado di strutture pubbliche, come quella di Serra Spiga. Forse la natura pubblica di queste strutture li dissuade dall’intervenire?
Emergono quindi domande preoccupanti. Perché l’Asp di Cosenza non presta la stessa attenzione alla manutenzione e alla sicurezza delle strutture che gestisce? Perché non applica gli stessi criteri di controllo e sicurezza validi per le strutture private? Esiste forse un doppio standard nel trattamento delle strutture sanitarie, a seconda che siano private o pubbliche?
È fondamentale monitorare attentamente la gestione del parco Asp di Cosenza. Non si tratta solo di questioni di degrado o manutenzione, ma di vite umane ovviamente. Le decisioni adottate, o omesse, possono avere conseguenze gravissime. L’amministrazione pubblica dovrebbe intervenire per garantire che la regolamentazione e la vigilanza siano applicate in modo equo e coerente in tutte le strutture sanitarie.
Un intervento immediato è necessario. Non si può e non si deve permettere che la sicurezza e il benessere dei cittadini di Cosenza siano compromessi da una gestione inattenta. Forse, è davvero tempo che l’Asp e l’amministrazione pubblica si assumano le loro responsabilità, adottando tutte le misure necessarie per risolvere queste criticità. I cittadini di Cosenza, come tutti i cittadini, meritano strutture sanitarie sicure, efficienti e ben gestite.
Il (clamoroso) rischio incendi nel centro Aias di Cosenza
L'immobile di Cosenza di proprietà di una onlus gestito dall'Asp