Padre Francesco, Mimma Pacifici, l’ Auser: a Roccella è accoglienza

Quando entriamo nella cittadina dello Jonio reggino l’aria è di festa: si accolgono ufficialmente nella comunità le trenta persone, minori inclusi, che il dodici giugno scorso sono stati soccorsi a qualche miglio dalla costa dagli uomini della Guardia costiera. A Roccella si fa accoglienza, e accoglienza da queste parti ha un nome e cognome, Mimma Pacifici, segretaria Spi – Cgil – Reggio Calabria. Chiediamo agli autoctoni dove possiamo trovarla e subito ci indicano l’ex hotel Miramare. Le porte sono aperte e ci accoglie una ragazza con i capelli colore del grano e gli occhi azzurri. Sorriso timido. “I do not speak italian”, e subito compare un uomo dai modi gentili, parte dell’Auser locale che ci fa entrare. L’Auser è l’altro nome che significa accoglienza. “Parlate con Mimma” ci dice, e la signora sorridente che ci viene incontro subito diventa un fiume in piena.
“Nel già ruolo di segretario generale – ci racconta- ho portato avanti tante attività sociali, vi cito il campo sportivo di San Luca dove per la realizzazione abbiamo battagliato e non poco”.

di Sacha Gallo

Chi vi aiuta?
Tutta la rete di associazioni sempre in prima linea quando si tratta di aiutare chi ha bisogno. Festeggiamo tutte le persone che accogliamo, ma oggi in particolare I protagonisti sono i bambini arrivati dall’Ucraina. –
Da quanto tempo fate accoglienza?
Questo è il secondo anno che il mese di giugno lo dedichiamo all’accoglienza in piena sintonia con la comunità ucraina che vive a Roccella. Con lo scoppio del conflitto in quel Paese ci hanno chiesto aiuto e noi , anche come organizzazione sindacale, non ci siamo tirati indietro raccogliendo viveri e medicinali e quanto necessario. Non posso non citare padre Francesco che ha messo a disposizione le case della parrocchia dove abbiamo iniziato a fare accoglienza.
Quanto sacrifica della sua vita privata per queste persone?
L’impegno nel sociale non è mai sacrificio. Ci aiuta tutta la comunità.
Quanto è importante ed urgente scolarizzare questi ragazzini?
Le mamme che accogliamo stanno mandando i figli a scuola, soprattutto per loro è importante.
Le scuole calabresi sono pronte per l’accoglienza?
Le scuole sono prontissime, il problema sono gli amministratori che dovrebbero fare più accoglienza anche pensando a ripopolare borghi sempre meno abitati.
La Regione Calabria vi sta aiutando?
Sono venuti gli esponenti dell’ente, hanno preso alcuni impegni, speriamo li mantengano.

Più avanti don Francesco Carlino, già sacerdote missionario in Africa, sopra un prato poco distante dal mare, celebra messa con intorno anche questi bambini pieni di speranza, e ammonisce: “ Il male è un boomerang, lo rilanci e torna indietro”.