Ricorso al Tar della Cisl Medici contro il Protocollo d’intesa Regione-UMG

Chiesta la sospensione cautelare anche degli atti predisponenti e conseguenti alla nascita dell’AOU “Renato Dulbecco”

Un ricorso collettivo per l’annullamento previa sospensione cautelare del protocollo d’intesa del 21 febbraio 2023 tra Regione Calabria e Università degli studi Magna Graecia di Catanzaro che ha portato alla nascita dell’Azienda unica ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco”, e di tutti gli atti a questa collegati precedenti e susseguenti, in particolare del decreto del Commissario ad acta del 15 marzo 2023 di approvazione del protocollo, è stato proposto al Tribunale amministrativo della Calabria dai rappresentanti territoriali del sindacato Cisl Medici, Nino Accorinti per la Cisl Calabria e Luciana Carolei per la Cisl Catanzaro, per conto degli aderenti al sindacato. Il ricorso, del 15 maggio 2023, è affidato alle cure legali degli avvocati Massimo Occhiena del foro di Torino e Luigi Combariati del foro di Catanzaro. Il ricorso chiama in causa il Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del sistema sanitario calabrese, la Regione Calabria in persona del presidente, l’Università degli studi Magna Graecia di Catanzaro in persona del rettore, l’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, l’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini, l’Azienda ospedaliera universitaria Dulbecco, il ministero della Salute in persona del ministro, la presidenza del Consiglio dei ministri in persona del rappresentante legale, il ministero dell’Università e della Ricerca in persona del ministro, il ministero dell’Economia e delle Finanze in persona del ministro.Oltre che del protocollo d’intesa e del Dca che l’approva, il ricorso chiede l’annullamento o la declaratoria di nullità, previa sospensione dell’efficacia, della delibera del commissario straordinario dell’AOU Dulbecco del 28 aprile 2023 di insediamento dell’Azienda, del Dca di nomina del commissario straordinario della Dulbecco, delle delibere dei Commissari straordinari delle due Aziende confluenti nella Dulbecco di approvazione del protocollo, del supporto di consulenza dell’Avvocatura regionale richiamato nel Dca del 15 marzo 2023, della nota dell’Ufficio legislativo del ministero della Salute del 16 gennaio 2023, della nota dell’UMG che trametteva la delibera del Senato accademico del 4 gennaio 2023 riportante il parere pro peritate LubranoIl ricorso degli avvocati Occhiena e Combariati ricostruisce tutta la vicenda istitutiva dell’Azienda “Renato Dulbecco” partendo dal decreto del presidente di giunta regionale del febbraio 1995 n. 170 che costituiva l’Azienda ospedaliera “Mater Domini” di Catanzaro, passando per i diversi tentatovi legislativi falliti, per terminare alla legge regionale Calabria 33/2021 che ha portato alla stipula del protocollo e alla effettiva nascita dell’Azienda unica per integrazione della “Pugliese Ciaccio” nella “Mater Domini”.Il ricorso, secondo i proponenti, trae ragione preliminare dalla sussistenza, nel protocollo d’intesa, di disposizioni fortemente lesive per i sindacati, pregiudicati nei loro poteri e facoltà di rappresentanza nonché per i medici ospedalieri, non appartenenti ai ruoli universitari, dipendenti della Pugliese-Ciaccio e della Mater Domini, che sono associati alle due Federazioni sindacali ricorrenti.Nella sostanza i diversi provvedimenti e gli atti di fusione, secondo Cisl Medici, sono “affetti da nullità e/o illegittimità in quanto adottati in palese violazione della disciplina sulla costituzione delle aziende ospedaliero-universitarie”, a partire dal dpgr 170/1005 che disponeva la nascita dell’AOU Mater Domini sulla base di una norma del d.lgs 517/1993 poi abrogato dal successivo d.lgs. 229/1999.Ancora, i proponenti prospettano una questione di legittimità costituzionale della legge regionale 33/2021 che non rispetterebbe ruoli e competenze dei diversi livelli istituzionali e di governo interessati. A tal proposito, i proponenti avanzano istanza perché il Tar sollevi questione di legittimità costituzionale.
Ancora, sussisterebbe, negli atti successivi al protocollo, con profili diversi riguardanti il buon andamento e imparzialità e l’eccesso di potere e irragionevolezza dell’azione amministrativa, violazione della disciplina regolante l’adozione dell’atto aziendale da parte del direttore generale.
Il protocollo Regione – Università “anziché limitarsi a dettare principi e criteri generali disegna la configurazione degli assetti organizzativi e delle articolazioni aziendali”, aspetti demandati secondo legge alla competenza del direttore generale coinvolgendo gli organi aziendali e il sistema delle relazioni sindacali.Il ricorso si addentra, con diversi spunti critici, nelle previsioni delle strutture operative aziendali contenute nel protocollo, così come nella regolazione della partecipazione congiunta delle organizzazioni sindacali universitarie e ospedaliere al tavolo di relazioni sindacali.

Ancora, il ricorso prospetta la violazione dei principi di leale collaborazione tra Stato e Regioni, poiché il protocollo, impattando la fusione sulla spesa, avrebbe dovuto essere trasmesso preventivamente agli organismi di controllo ministeriali, che, viceversa, al Tavolo di verifica dei Lea del 9 novembre 2022, rimanevano in attesa del documento.
La Cisl medici avanza l’istanza cautelare perché l’integrazione dei due plessi aziendali e la nascita di una nuova Azienda ospedaliero-universitaria comporterà una serie di conseguenze organizzative pregiudizievoli soprattutto per i Medici ospedalieri, che ne riporterebbero “un pregiudizio grave e irreparabile” in considerazione della disciplina posta dal protocollo d’intesa Regione-UMG