Manna e Petrini condannati a 2 anni e 8 mesi

Corruzione in atti giudiziari, il gup di Salerno (rito abbreviato) stralcia l'aggravante mafiosa e accoglie le attenuanti generiche. 《Cinquemila euro per l'assoluzione di Patitucci》. Per il sindaco incombe la legge Severino

Attesa, soprattutto da Marcello Manna. Persino programmata e quindi “contenuta” nei suoi effetti. Ma alla fine è arrivata la condanna per il sindaco di Rende Marcello Manna e per il giudice Petrini anche se non è evidentemente paritetica la rilevanza dell’effetto dal momento che ora incombe la Legge Severino per il sindaco di Rende e cioè la sospensione.
Il gup di Salerno (rito abbreviato) ha infatti condannato a 2 anni e 8 mesi ciascuno l’ex presidente di Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini, e il sindaco di Rende, avvocato Marcello Manna.
Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche ed escluso l’aggravante mafiosa che gravava sul capo di imputazione di corruzione in atti giudiziari.
Lo scorso 31 marzo, il pm Francesca Fittipaldi aveva invocato 8 anni di reclusione per Petrini e 6 per Manna.
Il giudice, difeso dall’avvocato Francesco Calderaro, e il sindaco, difeso dall’avvocato Nicola Carratelli, sono stati anche condannati a risarcire le parti civili: l’Avvocatura dello Stato per conto del Consiglio dei ministri.
Si apre quindi uno scenario molto delicato soprattutto per il sindaco Manna ormai prossimo alla decadenza in virtù della legge Severino anche se non è dato sapere se e in che modo è stata modificata.
Secondo l’accusa, il 30 maggio 2019 Manna avrebbe consegnato a Petrini la somma di 5000 euro in contanti all’interno una busta da lettere contenuta in una cartellina da studio, data al giudice nel suo ufficio. In cambio Petrini avrebbe alterato «la dialettica processuale inquinando, metodologicamente, l’iter decisionale della Corte d’Assise d’Appello da lui presieduta» emettendo una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato Francesco Patitucci, difeso da Manna, già condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 30 anni di reclusione per concorso nell’omicidio di Luca Bruni avvenuto a Castrolibero il 3 gennaio 2012. La sentenza d’appello che assolve Patitucci, emessa il 4 dicembre 2019 sarebbe, secondo l’accusa, «contaminata in radice dagli eventi corruttivi».