Asp Cosenza, quelle carrozzelle improrogabili

Scade a giorni il contratto per la gestione e distribuzione degli ausili per disabili. Ma gare ancora non se ne vedono. Il tutto potrebbe essere attenzionato da organi inquirenti…

L’appalto per la gestione e distribuzione degli ausili per disabili è stato aggiudicato dall’Asp di Cosenza per un periodo di 5 anni ed il relativo contratto, «repertoriato al numero 259 del 7 giugno 2013 ha avuto corso dal 7/6/2013 al 6/6/2018». Ovviamente è scaduto ed è stato immediatamente prorogato fino al 6/6/2023.
Si tratta in sostanza di coprire il territorio Asp di Cosenza per le richieste di tutti gli ausili destinati a persone disabili (letti, materassi de cubito, carrozzelle, elevatori etc etc). Poco più di un milione all’anno per circa 6mila interventi nel territorio Asp. Una parte di queste strumentazioni dovrebbe essere riutilizzata procedendo a disinfestazione e sanificazione. Per dirla in altri termini, accade che un ausilio possa accompagnare al decesso domiciliare un paziente per poi essere riutilizzato poco dopo per un altro servizio. Va da sé che occorrerebbe operare in regime di assoluta pulizia e sanificazione ma pare che spesso e volentieri tutto questo non sia andato per il meglio, diciamo pulizie più o meno alla buona.
L’impresa che fin qui ha erogato il servizio non trova però solo nei germi un nemico ma anche un «divieto di contrarre contratti con la pubblica amministrazione» per presunte gare truccate per 700 milioni di euro nell’ambito di una inchiesta della procura di Palermo. Ma per l’Asp di Cosenza questo, come è noto, non è detto che debba essere un problema. E si procede lo stesso, oppure si fa finta di procedere. E già perché il 29 dicembre del 2022 viene pubblicato un avviso pubblico per una manifestazione di interesse finalizzata all’individuazione degli operatori economici da invitare alla procedura negoziata per l’affidamento del servizio “gestione manutentiva, logistica, distributiva degli ausili terapeutici”. Badate, pubblicato il 29 dicembre del 2022. Le istanze di invito alla predetta procedura “dovranno pervenire entro le ore 12 del giorno 14 dicembre del 2023”. Quindi ben 6 mesi dopo la scadenza dell’affidamento e ad un anno dall’avviso. Qualcuno deve essersi accorto d’averla fatta troppo grossa, una specie di proroga sine die con avviso di gara a trucco. E così si è proceduto per lapsus, freudiano. E si passa all’avviso urgente dove si chiarisce che la data per la presentazione delle domande è l’11 febbraio del 2023. A quanto risulta pervengono 2 richieste di invito alla gara. Che naturalmente dovrebbe tenersi entro il 6 giugno di quest’anno, scade il contratto. Ma a poco più di un mese dalla data non c’è la benché minima traccia dell’avvio della procedura. Qualcun altro, magari lo stesso di prima, ha dimenticato che va fatta e alla svelta? Oppure nel dimenticatoio generale si immagina di procedere per proroga (non sarebbe legittima dal momento che sarebbe la seconda e per giunta a impresa che ha contratto guai giudiziari). Gli occhi inquirenti (contabili e non solo) si accendono per molto meno di solito. Saranno pure carrozzelle, ma si rischia di scivolare per una partita del genere e non è un caso che proprio in queste settimane il commissario Antonello Graziano si gioca la riconferma. In attesa della gara però il servizio continua, è un settore delicato questo del resto. Denso di sofferenze. E di amori a prima vista…

I.T.