«Unità in procinto di ribaltarsi vicino al fiume Tacina, a Grosseto»

Alle 4,34 di domenica 26 «un segnalante straniero» avvisa la Centrale operativa di Roma che sta per consumarsi una tragedia. Ma indica la Toscana e non la Calabria, anche se il nome del fiume è corretto ed è quello che costeggia Botricello e Cutro. I carabinieri acquisiscono carte, l'inchiesta va avanti su tutti i fronti. Omissioni di soccorso e disastro colposo gli eventuali reati contestati

Relazioni di servizio e protocolli per gli interventi in mare. Sono le prime carte acquisite dai carabinieri di Crotone. La matassa è micidiale in termini di peso specifico e il procuratore Giuseppe Capoccia e il suo sostituto Pasquale Festa ora sentono anche soffiare forte il vento della politica regnante e non regnante sul collo. Ogni mossa, ogni atto di impulso, pesa e può pesare molto. Carte però. Per ora carte e alcune di queste sono più sconcertanti di altre.
Come questa. Manca poco alla tragedia. «Ore 4.25 di domenica – si legge nel documento -. La Capitaneria di porto di Crotone riferisce alla Guardia costiera di Reggio Calabria che in località Steccato di Cutro una persona a terra vede una barca a circa 40-50 metri dalla riva con molte persone a bordo e che sente urlare da bordo. Segnala che in quel punto il fondale è sabbioso. Pertanto viene disposto l’impiego della motovedetta Cp321, previo imbarco del team sanitario». Ma è già troppo tardi. La Guardia costiera ne ha conferma alle 4.34 quando «un segnalante straniero contatta la Centrale operativa di Roma dicendo di aver avvistato una unità in difficoltà in procinto di ribaltarsi vicino al fiume Tacina. Nel corso della telefonata, abbastanza disturbata e confusa, il segnalante parla di Grosseto invece che di Crotone». La chiamata salta. Ma alle 4.35 lui, dice la relazione di servizio, «ricontatta Roma dicendo di aver visto “il peschereccio” ribaltarsi alla foce del Tacina, e di vedere delle luci e delle persone in acqua. Gli viene chiesto di rimanere in zona per fornire eventuali aggiornamenti».
Al momento il fascicolo è contro ignoti e senza ipotesi di reato. I magistrati vogliono capire se ci siano state falle nella maledetta notte. Come apprende l’Adnkronos tra i documenti raccolti anche alcune registrazioni audio, le informazioni ricevute e date via radio. E, ancora, il resoconto delle telefonate partite dalla barca e dai pescatori a riva. Del fascicolo fa parte anche l’attività di Frontex.
È molto probabile però che nel caso si dovesse arrivare a responsabilità penali i reati contestati potrebbero essere omissioni di soccorso e disastro colposo. Il clima, a tutti i livelli, è pesante. Molto pesante. Non fa eccezione, ovviamente, quello politico. Giorgia Meloni fa sapere dagli Emirati che sta valutando «di tenere un Cdm a Cutro». Non c’è data né altro di preciso ancora. «Sto valutando» è il suo momentaneo dire. Nel mentre i corpi recuperarti salgono a 70 e le anime disperse nei fondali, secondo alcune indiscrezioni, non sarebbero meno di 35.

I.T.