Voto di scambio politico-mafioso, chiesta una pena più pesante per Franco Talarico

Inchiesta "Basso profilo", dopo il rito abbreviato la requisitoria della procura generale

Mano pesante, molto pesante almeno in sede requirente. 6 anni e 8 mesi di reclusione. È questa la pena invocata dal procuratore generale nei confronti dell’ex assessore regionale al Bilancio ed ex coordinatore dell’Udc, Franco Talarico, rimasto coinvolto nell’inchiesta istruita dalla Dda di Catanzaro denominata Basso Profilo con l’accusa di voto di scambio politico mafioso. Il reato di associazione a delinquere aggravata dalle modalità mafiose inizialmente contestato era poi caduto in primo grado.
In particolare, il politico lametino – finito anche agli arresti domiciliari – è accusato di aver ottenuto appoggio elettorale da figure ritenute vicine ad ambienti mafiosinelle elezioni politiche del 2018, quando si candidò nel collegio uninominale di Reggio Calabria. In primo grado e con rito abbreviato, Talarico è stato condannato a 5 anni di carcere ma la Procura nell’impugnare la sentenza del Gup del Tribunale di Catanzaro aveva chiesto un inasprimento della pena.
Chiesto un inasprimento della pena anche nei confronti di Antonino Pirello a 6 anni di carcere, in primo grado era stato condannato a 4 anni di reclusione. Assieme a Natale Errigo e Antonino Gallo, giudicati con rito ordinario, sarebbe stato la figura ponte che avrebbero garantito i voti in cambio di appalti.
Chiesta inoltre la condanna nei confronti del notaio catanzarese, Rocco Guglielmo, che in primo grado era stato assolto dalle accuse di falsità ideologica in atti pubblici e di trasferimento fraudolento di beni in relazione alla sottoscrizione di una serie di atti notarili che, secondo la Procura, avrebbero agevolato le operazioni di riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti di società riconducibili all’imprenditore catanzarese Antonio Gallo. Il procuratore generale per lui ha invocato una pena a 4 anni di reclusione.